pp.675 brossura 14x22
Questa edizione critica del Saggio storico di Vincenzo Cuoco si discosta dalle precedenti perché, seguendo un criterio opposto a quello sino ad oggi in uso, privilegia la prima stesura (pubblicata a Milano nel 1801), e colloca solo in apparato le varianti introdotte nella versione del 1806, che è ancor oggi impropriamente ritenuta fissare la volontà ultima dell`autore. In tal modo, l`opera, riproposta in un ordine rigorosamente cronologico che privilegia il momento storiografico rispetto a quello filolo gico, assume un altro significato e finisce per indicare come le letture tradizionalmente accolte siano in definitiva insufficienti. Anziché manifesto del conservatorismo sociale e del moderatismo politico, per nulla incline all`autoritarismo napoleonico e niente affatto espressione di quella cultura italiana che rifiutava il 1789, partecipe dell`evoluzione conosciuta dal giacobinismo francese e molto distante dal liberalismo degli idéologues, il Saggio storico, restituito infine al sito tempo, e cioé alla Milano dell`anno IX repubblicano, dove ifermenti rivoluzionari non sono affatto sopiti, diviene il programma politico di quella generazione giacobino-napoleonica la cui istanza democratica molto avrebbe informato anche la successiva stagione risorgimentale. Accompagna l`opera del Cuoco una densa introduzione del curatore, dove viene ricostruito il rilievo dell`opera nella vicenda intellettuale d`Italia tra Otto e Novecento e dove si dimostra quanto l`autore dovesse alla cultura politica francese d`epoca direttoriale: pagine che si fanno carico di restituire al Saggio storico quel rilievo e quel respiro che la storiografia italiana, da destra conte da sinistra, ha troppo spesso compresso negli angusti limiti di una tradizione patria.