pp. 72, brossura con 75 tavv. col., cm 21x24
La capillare attività di ricognizione topografica, supportata da ripetute ricognizioni aeree condotte in questi ultimi anni nel territorio di Troia, ha permesso di ricostruire un articolato e complesso panorama archeologico caratterizzato dal rinvenimento di molteplici insediamenti antichi che coprono un arco cronologico che va dal neolitico (villaggi trincerati) al medioevo (motte e villaggi fortificati).
Le indagini territoriali, nate all'interno del "Progetto via Traiana" e finalizzate in origine alla ricostruzione dell'intero tracciato dell'antica arteria stradale, a fronte di questa ricchezza di presenze si sono allargate all'intero ager appartenuto alla città romana di Aecae, la moderna Troia.
Particolarmente interessanti sono state le acquisizioni archeologico-topografiche che hanno riguardato il periodo romano; il quadro che emerge, infatti, è un contesto ambientale ben organizzato, con il riconoscimento di numerose fattorie e villae rustiche collegate dalla viabilità locale alla viabilità principale e perfettamente inserite all'interno della maglia centuriale attribuita all'ager Aecanus, una vasta divisione agraria che si estendeva tra i centri di Arpi e Aecae.
Tra le villae localizzate nella zona compresa tra il Tratturo San Paolo ed il Tratturo dell'Incoronata, sorge quella che prende il nome dall'evocativo toponimo che contraddistingue la località di Muro Rotto.
La villa romana si configura come uno degli esempi più importanti e meglio conservati di insediamento rustico in questo settore del Tavoliere.
Il sito con le "rovine" di Muro Rotto, finora rimasto sostanzialmente inedito alla ricerca scientifica e abbandonato al graduale e inesorabile disfacimento, è stato finalmente oggetto - nell'autunno del 2009 - di una prima campagna di scavi archeologici, condotta sul campo dal gruppo di ricerca del Laboratorio di Topografia Antica e Fotogrammetria dell'Università del Salento, grazie al contributo del Comune di Troia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia ed in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia.
La realizzazione del presente volume è stata volutamente ideata come un racconto per immagini, da intendere soprattutto come descrizione sintetica e preliminare dell'attività di ricognizione aerotopografica e archeologica dell'équipe dell'Ateneo leccese diretta e coordinata da Giuseppe Ceraudo e Veronica Ferrari.