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Quando Nicola Vacca poté vedere pubblicata presso Vecchi & C, Editori in Trani, la sua pregevole edizione del Notamento dei Rei di Stato salentini del 1799 era la primavera del 1946. Il prezioso Registro era stato consegnato dal Ministero di Casa Reale all`Archivio di Stato di Napoli, ed una copia era da circa dieci anni nelle mani del Vacca, che vi aveva lavorato tenacemente per sette anni, avviandone sin dal giugno 1943 la stampa, presto interrottasi per le difficili e confuse vicende di quel periodo. Il lavoro vide finalmente la luce in un momento di grande fervore ideale e politico non solo nel Mezzogiorno ma in tutta Italia, conclusa la guerra e restituite, con la sconfitta del nazifascismo, le garanzie essenziali di libertà e di democrazia.Erano anche – lo si ricordi! – le settimane conclusive della serrata battaglia referendaria, che si concluse il 2 giugno 1946 con la vittoria per la Repubblica. In chi visse quegli anni non può non essere vibrante il ricordo delle passioni civili e politiche e delle grandi speranze che dominavano gli animi. E non sfuggiva certamente a Nicola Vacca che il testo da lui pubblicato, documentando le dure persecuzioni e molto spesso il sacrificio della vita dei numerosi patrioti salentini per la Repubblica Napoletana del 1799, costituiva una nobile e solenne attestazione di fede repubblicana, «in un momento – come egli scrisse nell`importante "Postilla" (pp. 329-330) – in cui, dopo 147 anni, l`ideale di una Repubblica democratica, per cui soffrirono e morirono tanti patrioti, è per divenire realtà».Nel corso del ritardo della pubblicazione si era intanto verificato un episodio gravissimo: il registro originale del Notamento non esisteva più, perché bruciato nel barbarico incendio di una Villa vicino Nola, in cui l`Archivio di Stato di Napoli aveva messo al riparo di incursioni aeree una quantità rilevante di preziosi documenti della storia del Mezzogiorno e quindi d`Europa...(dall`introduzione)...