pp.80, brossura La Madonna della Coltura, che vediamo in copertina, ricorre spesso in questa pubblicazione, e sotto i suoi buoni auspici nasce il libro di Seclì e Piccinno, che si è scelto di pubblicare proprio nei giorni della festa della Patrona parabitana, protettrice degli agricoltori. Il libro è una gustosa raccolta di preghiere ed invocazioni sacre che fanno parte di quel patrimonio straordinario che sono le tradizioni religiose del nostro popolo salentino. Un volume preziosissimo, dunque, non solo per lo scavo storico, antropologico e linguistico che è stato condotto dai suoi attenti curatori, ma anche perché ci consegna uno spaccato della vita e delle abitudini della società contadina dei secoli scorsi, che si esprime, vibrante e pregno di significati, nelle filastrocche, nei modi di dire, nelle invocazioni al Signore, alla Madonna e ai Santi di volta in volta interpellati. Questo sostrato di cultura popolare è custodito gelosamente nell’archivio memoriale di quei vecchi parabitani che sono stati consultati dai curatori del libro; dalla viva voce di questi vecchi parabitani, Seclì e Piccinno hanno appreso molta parte di queste preghiere ed invocazioni che, affidate soltanto alla trasmissione orale, rischiavano di scomparire per sempre, se non fossero state messe per iscritto dai nostri ricercatori, con la riposta ambizione di affidarle alle generazioni successive. Il libro reca una Introduzione di Padre Francesco La Vecchia, Superiore dei Domenicani di Parabita, che officiano il sacro tempio della Basilica Santuario Madonna della Coltura, e una Prefazione dell’editore Aldo D’Antico.