pp.120 Una strada segnata dal vociare di giocolieri, prostitute, clown. Un’umanità potente e anarchica, colta nel passaggio dal secondo dopoguerra agli anni del miracolo economico ma come sospesa in un tempo onirico straniante, eppure a noi familiare. Donne e uomini violenti, crudi, talora dolcissimi che già annunciano - e ingenuamente denunciano - l’arrivo ormai imminente dell’omologazione nella condizione esistenziale contemporanea.Tratto dalla sceneggiatura del film di Federico Fellini, cui collaborò anche Ennio Flaiano, La strada si colloca al crepuscolo del neorealismo e ritrae personaggi-metafora di raro e commovente nitore introspettivo. BERNARDINO ZAPPONI è nato a Roma nel 1927. Nel dopoguerra, ha collaborato, da giornalista, al «Marc’Aurelio», apprendendovi la tecnica umoristica. Fondatore della rivista «Il Delatore» e autore di libri (Gobal, Trasformazioni, Il mio Fellini) e di riviste radiofoniche e televisive, ha lavorato come sceneggiatore con alcuni tra i più interessanti registi italiani: Risi, Monicelli, Scola, Argento, Soldati, Del Monte, Caprioli, Brass e con Fellini per Tre passi nel delirio, Satyricon, Block notes d’un regista, I clowns, Roma, Casanova, La città delle donne. Si è spento nel febbraio del 2000. TULLIO PINELLI è nato a Torino nel 1908. Autore teatrale (Lo stilita, La pulce, I Padri Etruschi, Gorgonio, Il ciarlatano meraviglioso, La sacra rappresentazione di Santa Marina), soggettista e sceneggiatore cinematografico, ha lavorato con i maggiori registi italiani, da Rossellini a Lattuada, da Germi a Monicelli e, soprattutto, Federico Fellini, in film tra i più significativi del cinema mondiale, come La strada, Le notti di Cabiria, La dolce vita, Otto e 1/2. Ha esordito come narratore pubblicando La casa di Robespierre (Sellerio, 1998).