pp. 76, cm 12x16,5 - "Il moifà è un canto che affonda le sue radici lontano nel tempo come espressione coreutica spontanea che oscilla tra il sacro e il profano. Una voce introduce e il coro commenta. Con questo ’relitto culturale’, secondo la definizione di De Martino, si rinnova il rito antico del passaggio delle mandrie nel fuoco per allontanare le malattie e invocare la benedizione degli dei. Si ricreava in tal modo l’armonia cosmica entro la quale l’uomo trovava una sua dimensione fisica e spirituale." (Mario Matera Frassese). "Dalle poesie emerge una figura femminile, mascherata anch’essa, quasi riemersa da un passato fatto di reminiscenze delle Antiche Madri sannite ondeggianti tra il mito e una realtà disegnata dal tempo. E anche quest’immagine, se si segue la cronologia delle poesie, sembra pian piano ’storicizzarsi’, incarnare delle caratteristiche più terrene, e così giungere ad un presente nel quale la figura femminile non è più tratteggiata, anche se in punta di penna, ma si avverte presente, quasi a dare stabilità a quel lavoro di archeologia dei sentimenti". (Dalla presentazione di Franca Di Conza)