pp.216 Un mondo dove nulla è scontato. Dove tutto si rinnova, ma al centro resta sempre l’uomo. Con il proprio vissuto e le proprie identità. Senza infingimenti. Senza ipocrisie. Con il cuore e con la testa. L’arcipelago professionale, cognitivo ed umano racchiuso da Michela Guerra (Lilly, per tutti) è perennemente in costruzione e si arricchisce giorno dopo giorno di nuove sorprese. Una forza propulsiva inarrestabile capace di provocare un incredibile tsunami emotivo, ma anche di sprigionare energie professionali che per certi versi apparivano invalicabili. Rompere vecchi schemi non è un esercizio sterile, fine a se stesso. Diventa, al contrario, un’operazione inevitabile per assecondare i suoi intimi convincimenti. Al centro del suo mondo c’è sempre il bambino inteso nella sua globalità: ragazzo, uomo, adulto. Ed ecco, allora, che educare viene inteso come "ex ducere", ovvero "tirar fuori". Lilly è sempre capace in ogni momento di tirar fuori il meglio in ognuno di noi. È capace di coglierlo in ogni singolo aspetto per poi farlo riconoscere all’altro da sé. Insomma, fare formazione con Lilly non vuol dire semplicemente acquisire nozioni ma anche e soprattutto imparare ad ascoltare, mettersi in discussione, entrare nella vita, tua e degli altri. Significa appropriarsi di sé e dare forma all’azione per poter indossare abilmente i panni di educatore, insegnante, assistente, ma pure di qualsivoglia tipo di mestiere, in maniera autentica, consapevole e coinvolgente. Le parole diventano grimaldelli per entrare nel mondo, aprendo mille interrogativi sul valore intrinseco delle cose e della vita. Un mondo dove nulla è scontato. Dove tutto si rinnova, ma al centro resta sempre l’uomo. Con il proprio vissuto e le proprie identità. Senza infingimenti. Senza ipocrisie. Con il cuore e con la testa. (Antonio Greco)