pp.112, brossura - Partendo dalla storia umana, sociale, culturale politica degli usi e costumi di un basso Salento, fin dagli anni ’50, il racconto, con tratti e ritratti personali si snoda attraverso il vissuto di tante storie che hanno intersecato la vita della protagonista. Parla di incontri speciali, di personaggi, di eventi che sembrano avere del subliminale in una narrazione dove, dapprima troviamo la bambina insofferente alle ingiustizie sociali, che si ribella ed è contro una società indifferente al dolore di chi è meno fortunato e della sua impotenza di reagire. Poi la donna adulta consapevole di voler combattere, facendo scelte di campo e schierandosi sempre dalla parte degli ultimi, tanto da essere definita Santa Giovanna D’Arco e come Giovanna D’arco processata. La narrazione si snoda intorno a tante storie di sofferenze, personaggi e luoghi noti agli abitanti del luogo, ma riconoscibili e trasferibili ovunque perché rappresentano il palcoscenico della vita di tanta gente. Sarà nel Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva che la protagonista incarnerà il significato più profondo del verso di Ugo Foscolo "quello spirto guerrier ch’entro mi rugge", dimostrando come chi ha meno può dare di più, a partire per prima da lei.