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Un’esistenza tormentata in un Seicento di soprusi e ammazzamenti. Una guarigione miracolosa, la conversione, la strada del sacerdozio tutta in salita. Per molti Giuseppe Desa da Copertino è l’idiota, ma levita e il suo corpo si fa leggero: vola, stupisce, disarma. La gente lo esalta, lo dice santo. Poi l’incomprensione, l’invidia, le ingiurie, l’intolleranza, addirittura i complotti per assassinarlo. Il cedimento del corpo, la prostrazione. Le estasi che mai scompaiono, i tormenti e le lotte con il demonio. La pace giunge solo con la morte, liberatoria. Luigi Caricato ha avvicinato Giuseppe da Copertino negli aspetti più potenti ed espressivi, sottraendosi alla tentazione di ricavarne un ritratto edificante e pietistico. Ne emerge un profilo avvincente e appassionato, attenendosi da un lato al filo conduttore di una cronologia precisa e puntuale, sostenuta da una capillare documentazione storica, dall’altro riservando spazi di libera creatività, dove i dati della cronaca vengono trasformati da un racconto coinvolgente e di emozionante attrazione. Per ottenere tale risultato, Caricato ha mobilitato una prosa divisa tra il realistico e il visionario, realizzando un sapiente montaggio dei diversi momenti narrativi attraverso un lessico e una aggettivazione spesso audaci e inventive. Il risultato è un’opera avvincente che interessa in eguale misura sia chi è attratto dalla figura di uno dei santi più memorabili della tradizione italiana, sia il lettore sensibile alla originalità di nuovi percorsi letterari ed espressivi. Giuseppe Pontiggia