La voce narrante è il novantenne Nunnu Cici che dal letto dell’Ospedale narra al figlioccio Marco la sua storia d’amore con Francesca e quella, più tormentata, del suo caro amico Vittorio con la nobile Marietta. La location del vissuto è, chiaramente, la città di Galatina descritta negli anni 30-50 del secolo scorso. L’attenzione di Mimmo Martina è catalizzata sulle nostre tradizioni popolari dalle parole dialettali, correttamente incastrate nei dialoghi, ai vecchi mestieri, dalle ricette alle tarantate, dalle prèfiche alle macare. Queste ultime ruotano attorno ai personaggi del romanzo come parte integrante del narrato e nella “metafora” di Nunnu Cici, come la definisce il Dr. Antonio De Donno, si ricostruisce il nostro passato con le sue vicende e i suoi personaggi.