pp.176, brossura 14x21
I fiori che nascono dal fango, se sopravvivono, restano con più tenacia legati alla vita, nonostante le difficoltà affrontate ogni giorno.
Così uomini e donne, la cui esistenza, loro malgrado, affonda le radici nella violenza e nel sacrificio, nella solitudine e nell’isolamento, nella carne e nel sangue, sono i protagonisti di un romanzo in cui, tra politica, amore e spionaggio, si intravedono oasi di bellezza e riscatto.
«In casa aleggiava un’angoscia palpabile, quando Mario e Andrea lo raggiunsero. Bisognava fare qualcosa e immediatamente, il progetto doveva andare avanti. Il Centro Ricerche non poteva né doveva entrare in altri affari, doveva rimanere “pulito!”, a tutti i costi.
Mario, già inserito nell’ambiente farmacologico svizzero, era in pratica l’anello di congiunzione che fino ad allora era mancato a Neri per fare il salto di qualità. Faccendiere sopraffino e stratega scafato, aveva sempre una soluzione a tutti i problemi, secondo Andrea era anche fin troppo efficiente. Lui aveva pianificato il tutto, aveva organizzato la candidatura di Neri a onorevole, per avere le giuste coperture politiche ritenute indispensabili. Aveva mediato con Luciani, affogandolo di soldi, in modo da tenerlo fuori dell’affare, ritenuto troppo raffinato per un “mafioso” e infine, nonostante la netta contrarietà di Andrea, aveva passato a Lucani la gestione del riciclo, che tanti soldi aveva fruttato alla famiglia Neri.
Aveva pianificato al meglio perfino come liquidare quel giornalista rompicoglioni, senza che la cosa facesse troppo clamore; facendo ricadere in maniera vaga, sul consenziente Luciani, la presunta colpa del presunto omicidio. Tanto si sa, poi il tempo aggiusta tutto».