Palmer Richard E.
pp.508 brossura
Il volume costituisce la traduzione di una celebre monografia di Palmer sulle filosofie dell’interpretazione. Prendendo le mosse da una rigorosa definizione dei significati del termine ermeneutica e dimostrando di saper contemperare militanza critica e disciplina storiografica, il pensatore americano mette a punto una preziosa introduzione alla filosofia dell’interpretazione moderna e contemporanea. Partendo dal tentativo di Schleiermacher di elaborare “un’ermeneutica generale come arte del comprendere, giunge a Dilthey, promotore di una concezione dell’ars interpretandi come fondamento della Geisteswissenschaften.
I veri punti di svolta sono per Palmer, prima di Heidegger con la sua “ermeneutica della fatticità”, poi Betti, interessato a codificare procedimenti interpretativi attendibili, e infine Gadamer, promotore di una concezione dell’interpretazione come strumento di dialogo e d’incontro con le ragioni dell’altro, ritenuto il punto di approdo di un lungo percorso storico critico volto a stabilire la natura e l’attendibilità dei processi di comprensione interpretativa. Pur traendo una prospettiva palesemente legata al punto di vista gadameriano, ne emerge un’idea di ermeneutica come continuo domandare, come lezione di tolleranza e di abitudine allo scambio.
RICHARD PALMER è stato il maggiore responsabile novecentesco dell’introduzione dell’ermeneutica europea negli Stati Uniti. Nato nel 1933 a Phoenix, in Arizona, ha perfezionato i suoi studi dapprima a Zurigo e, poi a Heidelberg sotto la guida di Gadamer. La sua carriera accademica si è svolta per lo più presso il MacMurray College di Jacksonville nell’Illinois, dove dal 1980 al 1991 è stato Full Professor di filosofia. Dal 1999 è Professore Emerito della stessa disciplina.
A cura di:
Giovanna Gallo è docente di Lingua e Traduzione Inglese presso l’Università del Salento.
Sandro Ciurlia è docente di Storia delle dottrine Politiche e di Scienza politica presso l’Università di Camerino.