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Storie scaturite dalla tradizione familiare, quando, in mancanza di libri o di altri spassi, i nonni si dedicavano all’arte del raccontare e i bambini, più che "guardare" entravano anima e corpo nella magia delle vicende. Lu Nanni Orcu è il titolo del primo racconto che dà inizio al volume. Si tratta di una fiaba che ci trasporta nel mondo crudele ma anche incantato degli orchi. Seguono gli altri racconti, la maggior parte dei quali si possono classificare come dei culacchi, specie di racconti satirici salentini, a volte di spirito anticlericale, che hanno origine nella notte dei tempi, e che ricordano tanto gli episodi dell’Aretino, del Rabelais o del Bandello. Sono racconti che tratteggiano storie di paese e di costume, ma che hanno sempre uno sfondo moraleggiante. In appendice alcune storie di papa Galeazzo, un prete burlone, un finto tonto, un goffo, un ribelle alle regole del suo stato e della Chiesa. I racconti di papa Galeazzo, popolarissimi, rappresentano un po’ il bagaglio comico dei salentini, un modo di irridere il sacro, l’autorità, il costituito. Sono inediti, ma vi sono vicende e situazioni che costituiscono sicuramente delle varianti nella novellistica salentina come in quella italiana.