pp.224, brossura Il vice commissario Corda indaga sulla scomparsa di un bambino di nome Benjie. Del presunto rapimento è sospettato l’insegnante di musica Ercole Mann, anche lui svanito nel nulla dopo aver abbandonato inaspettatamente la cattedra ed essere tornato a vivere dai genitori Maria e Albrecht, entrambi ciechi. Nello stesso tempo, Corda non sta passando un buon periodo, poiché sua moglie Lisa palesa un improvviso mutismo, al quale di certo non ha giovato un’imperdonabile scappatella del marito. Entrambi sono in cura presso la psicoterapeuta Giorgia Marinelli, la quale ha a sua volta un problema irrisolto con il padre. La vicenda si svolge in un mondo dove tutti gli attori in campo mostrano un gran bisogno di parlare, di qualsiasi argomento e in ogni istante, di avere un interlocutore sempre pronto ad ascoltare e, soprattutto, approvare. Tale insoddisfatta necessità induce i personaggi a rendere quasi inutile la presenza dell’altro, riducendo il mancato dialogo a un eterno monologo. Così, navigando attraverso discorsi e parole dette nella gran parte dei casi a senso unico, si viene man mano a scoprire la verità sulla sparizione di Benjie e su quale sia lo strano vizio del professor Mann.