pp.164, brossura
Mirko e Federica si sono amati da giovanissimi e si ritrovano a essere a quarant'anni marito e moglie da una vita intera. Hanno due figlie adolescenti e un lavoro stabile ma deludente. Un piccolo nucleo di familiari, amici, conoscenti s'agita intorno a loro, ciascuno preso dalla propria esistenza. Apparentemente questa è una famiglia del sud come tante, in precario equilibrio esistenziale, per la quale il tempo e l'egemonia culturale del corpo, invece di restituire identità, hanno saputo soltanto ingigantire l'ossessione per quello che non è stato, ma sarebbe potuto essere. Mirko e Federica convivono sequestrati dai medesimi desideri traditi, dalla paura della vecchiaia, dalle contraddizioni tra le immagini che manda la tivù e il mondo reale della gente che vive. I giorni continuano a scorrere così, rapidi lungo un crinale piatto e silenzioso, fino a un evento imprevisto. Dal silenzio d'improvviso: le urla. Quando la violenza esplode, così insensata e gratuita, per la prima volta l'assurdo entra in scena.
Elisabetta Liguori è nata nel 1968 a Lecce e qui vive. Ha pubblicato due romanzi, Il credito dell'imbianchino (2005) e Il correttore (2007).
Rossano Astremo è nato nel 1979 a Grottaglie, ma da anni vive e lavora a Roma. Ha pubblicato con Besa nel 2003 Corpo poetico irrisolto. Il suo ultimo libro è 101 cose da fare in Puglia almeno una volta nella vita (Newton Compton, 2009).