pp. 144, brossura 17x23
Il libro
Con l’erosione dell’Impero bizantino avviata militarmente a partire dall’XI secolo e proseguita metodicamente fino alla completa occupazione dell’Anatolia e alla distruzione della “grande mela rossa”, la capitale della cristianità orientale, Costantinopoli, i Turchi non furono in grado di elaborare una civiltà e cultura dell’incontro, fondata sui valori dell’Islam e della Ortodossia. All’Europa i Turchi si avvicinarono per circa quattro secoli con la guerra, seguendo nell’itinerario delle conquiste, la direttrice balcanica (fino al II assedio di Vienna 11 settembre 1683) e quella egeo-ionico-adriatica (fino alla battaglia di Lepanto 7 ottobre 1571), guardando alla Puglia come alla frontiera dell’occidente che, pur nella sua disgregazione politica e debolezza militare, seppe comunque opporre un argine (paradossalmente proprio con la caduta di Otranto l’11 agosto 1480) alla ambizione del dominio universalistico della Sublime Porta.
Gli argomenti:
Presentazione, di Giorgio Otranto ° Adriatico, golfo mediterraneo: incontri e scontri di civiltà e culture, di Nino Lavermicocca ° La battaglia di Lepanto, e la fine dell’egemonia turca sul mare. La partecipazione dei pugliesi, di Marino Capotorti ° La paura del “Turco” e la sua rappresentazione: tradizioni popolari, narrazioni letterarie e folklore, di Nicola Cortone