pp.130 brossura Collana "Lune Nuove"
Una silloge dal tono suggestivamente autobiografico, Peligorga gitana completa, nel significato di un percorso poetico iniziato nel gelido e inospitale inverno della dittatura albanese, e continuato, tra illusioni e disincanti, esaltazioni e sfinimenti, nell’esilio italiano.
Questo ultimo lavoro di Hajdari salva dalla disperazione tutti questi momenti e li tesse in un’unica tramatura narrativa dove la disperazione del passato, la difficoltà delll’esistenza, il dolore della distanza vengono superati e convogliati nella rinnovata fiducia nella parola poetica, di cui viene ritrovata e celebrata l’energia rigenerante e fecondatrice.
Il canto si dipana da un passato precedente al poeta stesso, diviene un interrotto raccontare che intreccia luoghi e personaggi, eventi storici e familiari in un sofferto oscillare tra il sé e il mondo, l’individualità e la natura, l’uomo e la storia. Emblematicamente per questo viaggio la peligorga, umile uccello di Darsìa, si fa gitana, nomade, errante, solitaria, sopravvissuta e desiderosa di recuperare ciò che rischia di andare irrimediabilmente perduto.
GËZIM HAJDARI si è laureato in Letteratura Albanese all’Università di Elbasan e in Lettere Moderne a La Sapienza di Roma. Dal 1992 vive come esule in Italia.
La sua attività letteraria si svolge all’insegna del bilinguismo, in italiano e in albanese. È poeta, narratore, saggista e traduttore.
Ha pubblicato: Erbamara, Antologia della pioggia, Ombra di cane, Sassi contro vento,Corpo presente, Stigmate, Spine nere, San Pedro Cutud: viaggio negli inferi del tropico, Maldiluna, Poema dell’esilio.
È cittadino onorario della città di Frosinone per meriti letterari. È vincitore dei premi letterari: EkseTra,Montale, Fratellanza nel mondo, Dario Bellezza, Grotteria,Trieste EtniePoesie,Ciociaria,
Popoli in cammino, Multietnicità.