pp.152, brossura 14x21
Questo testo conclude il lungo percorso che il curatore ha compiuto, pubblicando – sempre con l'editore Besa – dapprima le Fiabe di Capitanata, in seguito le Fiabe baresi ed ora, appunto, le Fiabe salentine, dando luogo a una panoramica sulle fiabe pugliesi in generale. Naturalmente, ogni territorio, pur all'interno della stessa regione, ha specificità sue proprie: tradizioni, usi e costumi, immaginario, cibi, visione del mondo, paesaggi sono propri a ogni zona e le conferiscono una sua 'identità', pur all'interno di un mondo che si va globalizzando e uniformando sempre più.
Le fiabe salentine hanno un loro 'odore' particolare: sanno di saggezza popolare e di genuinità (d'altra parte nel Salento sono state stampate le prime raccolte di fiabe), un che di immediato e quasi di 'rozzo' (nel senso di non lavorato letterariamente), con una adesione alla terra e allo stesso tempo con una fantasia che improvvisamente erompe. Monachicchi e diavoli le abitano, ma la miseria vi regna endemica, la difficile arte della sopravvivenza, il sogno che tutto possa mutare in meglio da un momento all'altro. Sono fiabe che risentono felicemente della 'oralità' dalla quale sono nate, come zampilli di trasgressione in un mondo spesso arido e feroce.