Alessandra Merico è una ragazza sorda, impiantata per ben due volte (la prima operazione fallisce) e scrive. Capitolo per capitolo raccoglie i suoi vent’anni traducendoli in parole semplici che ci trasportano piacevolmente nel suo quotidiano; parole legate insieme da tanta ironia e intelligenza in un libro intitolato “Annuisci e vai avanti”. Tutt’altro che un messaggio di rassegnazione quanto piuttosto una provocazione esplicita che esalta il suo spirito di ribellione e l’intraprendenza del suo carattere nel manifestare e dichiarare in ogni circostanza (con i suoi genitori, con i medici, con gli amici di una vita e quelli di passaggio, con i professori…) la sua sordità quindi le emozioni, le ansie, i problemi, la rabbia. “Perché chiudersi? Nascondere i propri sentimenti, nascondere il fatto che non sento” scrive. Non è mai facile scrivere di sé stessi con lucidità, soprattutto quando ogni brusco passaggio della vita è condizionato da una difficoltà così grande. Episodio dopo episodio l’autrice ci svela senza filtri la sua confusione, i suoi dispiaceri, le incomprensioni continue tra lei e lei, tra lei e gli altri.
Il tempo del racconto è legato alla sua memoria e chiede di essere letto così com’è. “Quando li fisso mi viene un sorriso felice. Grazie al rifiuto ho capito che nonostante sia sorda, posso fare qualsiasi cosa. L’unica cosa che mi blocca è il troppo pensare. Le mie difficoltà sono in contrasto con il mio essere allegra e spensierata, con la voglia di farmi sempre avanti. Mentre facciamo lo spettacolo si nota la diversità della mia voce. Questo mortifica mia madre che sorride ma con una smorfia legata sulla faccia. Ma che ha in testa lei?”. Sono pagine per tutti. La vocina interiore dell’autrice accompagna il lettore nel trovare astuzie e strategie a volte molto divertenti (che possono far comodo a qualsiasi giovane!) per sentirsi accettata dalle persone care e dagli altri udenti e per portare avanti propositi e obiettivi personali. Come la seconda operazione per l’impianto cocleare che con coraggio ha cercato e voluto. E’ un libro carico di intima ricerca, di spinta verso il fare esperienze e di incentivo ad accogliere ogni aspirazione e desiderio, grazie alle quali Alessandra arriva fino alla scelta dell’Università: ingegneria civile. Sentirsi uguale agli altri per lei non significa esserlo nelle specificità fisiche o nei sentimenti bensì nell’avere la capacità di cogliere le molteplici possibilità che la vita riserva per tutti. Come quella, oggi, per i sordi, di poter parlare e scrivere.