pp.180 Orfeo, Euridice. Lui trombettista jazz, lei creativa di una multinazionale.Lui artista del suono, lei artista dell’immagine.Lui abita in un garage, lei in un videogioco. Orfeo per Euridice: ÒperÉ.Si incontrano nello spazio virtuale, si ritrovano così, alienati e distanti, ma riescono lo stesso a scambiarsi il loro amore inevitabile, leggendario, che condurrà Euridice verso la morte. Per Orfeo è l’inizio di un’impresa disperata: ridarle la vita a ogni costo. La missione impossibile di un poeta clandestino, ironico, puro, alle prese con un mondo giunto al suo crepuscolo, nel quale non si riconosce. Dal suo monolocale introverso parte un viaggio frenetico nel cannibalismo del mercato globale, fra megalopoli hi-tech e infernali suburbi, in una selva dantesca di personaggi, volti, voci, alla ricerca dell’unico modo per riportare in vita la sua donna. In cento secondi.Nel suo primo romanzo, tra noir, scienza e poesia, di Lauro ripercorre le tracce di un mito antichissimo di cui scopre, celato in un doppio fondo, un finale segreto, inatteso, inaudito. Un tappo di dentifricio che rotola nel lavandino divide l’umanità in due specie: quelli che d’istinto sbarrano il buco e quelli che inseguono il tappo con ostinazione.Io faccio parte della prima specie.Scherzo.