pp.164 Se dalla metà degli anni Ottanta l’Italia registra un’impennata di presenze di immigrati, l’anno di svolta è certamente il 1989. Scenario ed epicentro degli avvenimenti destinati a mutare il corso della vicenda immigratoria italiana è un paesino del casertano, Villa Literno, dove in estate si radunano migliaia di immigrati africani per la raccolta dei pomodori. In questo spicchio di Sud arretrato e colonizzato dalla camorra, la piccola comunità vive con disagio i nuovi arrivi, in un territorio dove i servizi essenziali "dall’acqua alla viabilità" sono carenti. È in questo contesto che matura l’uccisione del giovane sudafricano Jerry Masslo, trucidato da alcuni balordi in una baracca fatiscente. Ma Masslo non è un immigrato qualunque, bensì un rifugiato politico riconosciuto dall’Alto Commissariato dell’Onu e riparato in Italia grazie all’intervento di Amnesty International. La sua morte segnerà il punto di non ritorno nella storia dell’immigrazione italiana.