pp.384 Lo diceva anche Balzac che la saggezza consiste nel chiedersi, in ogni caso: perché? Un suggerimento che calza a pennello per la Puglia: amata, coccolata, visitata e raccontata quasi quotidianamente come culla antichissima di civiltà assortite e custode (a volte inconsapevole) delle loro testimonianze. Di questa terra si è detto quasi tutto. E tuttavia, per sua natura, continuerà a stupirci, almeno finché - invece di cercare risposte - troveremo domande. Che in queste pagine, declinate in 101 varianti, raccontano una sola storia, mai scontata, attraversando i volti della sua gente e le infinite cadenze dei suoi dialetti, la pietra delle cattedrali, dei castelli, del barocco e dei trulli, la civiltà rupestre che ha abitato le sue grotte dipinte e quella contadina delle masserie, passando per il Mediterraneo all’interno del quale questa terra si fa ponte tra culture e punto d’incontro imprescindibile tra Oriente e Occidente. Perché qualcuno dice ancora "le Puglie"? Perché le migliori ghiottonerie pugliesi sono nate da un errore? Perché si dice "fuggi da Foggia"? Perché san Nicola è diventato Babbo Natale? Perché Lucio Dalla si innamorò delle isole Tremiti (ben prima di Gheddafi)? Perché in Salento si parla il griko?