pp.290 brossura
Nell'attuale stato degli studi intorno alla comunicazione disponiamo di una serie im¬pressionante di lavori e di ricerche che analizzano le strutture e le funzioni del linguag¬gio, la psicologia e la sociologia della comunicazione, fino ad una fitta serie di indagini per quanto riguarda la comunicazione di massa, l'industria culturale, i mass media, il si¬stema dell'informazione, la pubblicità.
Pur in presenza di questo formidabile apparato bibliografico, che dà l'illusione che sia ormai tutto chiaro e non ci sia più nulla da scoprire, è difficile respingere l'impres¬sione che sia in atto una distorsione nell'accostare il tema della comunicazione, nel sen¬so che si tende ad appiattirla riduttivamente sul versante dell'industria culturale (di cui si mette in evidenza l'attitudine a seminare conformismo, banalizzazione e standardiz¬zazione), dell'informazione (che si critica come ideologicamente orientata, veicolo di persuasione occulta, tale da produrre «falsa coscienza») e della pubblicità (accusata di essere un gigantesco dispositivo capace di alimentare una mistificazione di massa).
Il sistema comunicativo è stato conseguentemente aggredito e indagato da studi spe¬cialistici, spesso raffinati, con approfondimenti da ogni punto di vista, eccetto che da uno: quello teorico-filosofico. Ebbene, è facile constatare come tutto l'arco della filoso¬fia del Novecento sia stato investito da autentiche bufere e rotture epistemologiche di radicale portata, e sempre su un terreno che aveva nella comunicazione il suo epicentro e il suo banco di prova. I1 medium che ha provocato queste svolte è il linguaggio, la sua centralità e pervasività, e il suo rapporto con la comunicazione.
Lo scopo perseguito nella stesura di questo volume è duplice: per un verso, si è volu¬to indagare se l'arte – tradizionalmente ritenuta depositaria di un enigma, da svelare o da conservare, e di un fascino stregato a prima vista impalpabile e sfuggente – sia o me¬no orientata alla comunicazione e, in caso affermativo, che cosa comunica. Per un altro verso, si è aperto un ventaglio a tutto sesto sull'accidentato percorso del tema della co¬municazione nel panorama filosofico del Novecento, ripercorrendo gli snodi essenziali della svolta linguistica e di quella ermeneutica, fino ad approdare – con Apel e Haber¬mas – al riconoscimento dell'esigenza di una svolta comunicativa rivolta all'intesa.
Ne è nato un manuale che, pur privilegiando il punto di vista estetico, esamina in tut¬to il loro spessore teorico le principali riflessioni novecentesche sull'universo linguisti¬co e sul significato della comunicazione umana.