Il ritorno di Dioniso. Dio dell'ebbrezza nella storia della civiltà occidentale

Pellegrino Paolo
Dello stesso autore
Editore/Produttore: CONGEDO EDITORE
EAN: 9788880865476



pp.166 brossura

Il ciclico ritorno di Dioniso nella storia della civiltà occidentale svela alcune significative radici del mondo moderno e i modi in cui ereditiamo e trasformiamo i nostri apparati mitologici. Osservando le metamorfosi e le oscillazioni di quella rete primigenia di «metafore, assolute» che si pone alle origini della nostra cultura, il libro ricostruisce le risposte che — al di là di ogni razionalizzazione — le varie epoche storiche hanno elaborato nei confronti del mondo. Dopo aver descritto le caratteristiche del mito e le diverse fasi dell'elaborazione di esso da parte dell'Occidente, l'autore affronta la genesi del mito di Dioniso e la gamma di letture che nel corso di secoli ne sono state date, in particolare nel periodo a cavallo del Romanticismo tedesco.

L'evoluzione dello spirito europeo sembrava aver eclissato per sempre la ricchezza simbolica del mito sotto l'incedere trionfante di una razionalità scatenata quando, quasi all'improvviso, entro il quadro di tensioni, speranze e fallimenti di quella stagione del pensiero e della cultura tedesca che fu l'età di Goethe (Goethezeit), esplode la questione del mito. Quasi avesse covato sotto le ceneri, imperterrito e resistente per oltre due millenni, il mito si ridesta e si accende l'esigenza di una neue Mythologie. La proposizione principale della «nuova mitologia», tratta dalla famosa Rede iiber di Mythologie di Friedrich Schlegel, intende contestare la bronzea necessità della ragione e rivendicare il «bel disordine della fantasia», rituffandosi nel «caos primordiale della natura umana» in cui luccica e affascina il «brulichio variopinto degli antichi dèi».

Oltre a Schlegel, sarà soprattutto Hórderlin, ma anche Schelling, a rilanciare nel modo più enfatico il tema del ritorno degli dèi, in particolare di Dioniso, in una versione intrecciata se non addirittura identificata con quella di Cristo.

Il libro dà conto della formidabile ripresa di studi su Dioniso, sia in chiave antropologico-culturale che di storia delle religioni, senza trascurare gli approfondimenti teorici che sulla base o prendendo spunto dal dionisiaco sono stati formulati relativamente al nichilismo, il male, il tragico.

L'ultimo capitolo propone infine e svolge un'operazione culturale che apre, a quarant'anni dalle importanti ricerche di De Martino, nuove e inedite prospettive di ricerca su quell'arcipelago di nodi e di problemi in cui è tuttora rinserrato il segreto del tarantismo. L'autore è convinto che, in questa direzione di indagine, il tarantismo non sia più un inutile «relitto» e che anzi in esso sia depositato un prisma che imprigiona i colori dell'antica identità culturale di Terra d'Otranto.


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€ 16,00
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Disponibilità: 5 disponibile

pp.166 brossura

Il ciclico ritorno di Dioniso nella storia della civiltà occidentale svela alcune significative radici del mondo moderno e i modi in cui ereditiamo e trasformiamo i nostri apparati mitologici. Osservando le metamorfosi e le oscillazioni di quella rete primigenia di «metafore, assolute» che si pone alle origini della nostra cultura, il libro ricostruisce le risposte che — al di là di ogni razionalizzazione — le varie epoche storiche hanno elaborato nei confronti del mondo. Dopo aver descritto le caratteristiche del mito e le diverse fasi dell'elaborazione di esso da parte dell'Occidente, l'autore affronta la genesi del mito di Dioniso e la gamma di letture che nel corso di secoli ne sono state date, in particolare nel periodo a cavallo del Romanticismo tedesco.

L'evoluzione dello spirito europeo sembrava aver eclissato per sempre la ricchezza simbolica del mito sotto l'incedere trionfante di una razionalità scatenata quando, quasi all'improvviso, entro il quadro di tensioni, speranze e fallimenti di quella stagione del pensiero e della cultura tedesca che fu l'età di Goethe (Goethezeit), esplode la questione del mito. Quasi avesse covato sotto le ceneri, imperterrito e resistente per oltre due millenni, il mito si ridesta e si accende l'esigenza di una neue Mythologie. La proposizione principale della «nuova mitologia», tratta dalla famosa Rede iiber di Mythologie di Friedrich Schlegel, intende contestare la bronzea necessità della ragione e rivendicare il «bel disordine della fantasia», rituffandosi nel «caos primordiale della natura umana» in cui luccica e affascina il «brulichio variopinto degli antichi dèi».

Oltre a Schlegel, sarà soprattutto Hórderlin, ma anche Schelling, a rilanciare nel modo più enfatico il tema del ritorno degli dèi, in particolare di Dioniso, in una versione intrecciata se non addirittura identificata con quella di Cristo.

Il libro dà conto della formidabile ripresa di studi su Dioniso, sia in chiave antropologico-culturale che di storia delle religioni, senza trascurare gli approfondimenti teorici che sulla base o prendendo spunto dal dionisiaco sono stati formulati relativamente al nichilismo, il male, il tragico.

L'ultimo capitolo propone infine e svolge un'operazione culturale che apre, a quarant'anni dalle importanti ricerche di De Martino, nuove e inedite prospettive di ricerca su quell'arcipelago di nodi e di problemi in cui è tuttora rinserrato il segreto del tarantismo. L'autore è convinto che, in questa direzione di indagine, il tarantismo non sia più un inutile «relitto» e che anzi in esso sia depositato un prisma che imprigiona i colori dell'antica identità culturale di Terra d'Otranto.

Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788880865476
AutorePellegrino Paolo
EditoreCONGEDO EDITORE
Data pubblicazione2008/10
CategoriaSaggistica
Pagine168
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