pp.80, brossura + CD AUDIO contenente 14 brani
1. La coppula 2. Managgia lu rimu 3. La veste 4. Lu fiuru 5. Li pitalori 6. Stornelli salentini 7. La figghia mia 8. La dispettusa 9. Statte no te lluntanare 10. La puddhica 11. Beddha ci dormi 12. La gaddhina 13. Cala cala lu panarinu 14. Stornelli alle campagnole.
Nell’ultimo decennio la musica di tradizione del Salento è stata resa nota a un pubblico molto vasto per mezzo di una documentazione realizzata prevalentemente sul campo che, almeno per quanto riguarda le registrazioni sonore e video, abbraccia un arco di tempo compreso fra il 1954 e i giorni nostri e che ha visto coinvolti studiosi e appassionati di chiara fama nazionale e internazionale (Alan Lomax, Diego Carpitella, Gianni Bosio e Clara Longhini, Cecilia Mangini, Gianfranco Mingozzi e altri).
In questo panorama, Cesare Monte rappresenta una grossa novità che si colloca in un territorio, Nardò, conosciuto e studiato quasi esclusivamente per la presenza e la musica di Luigi Stifani, “dottore delle tarantate”, che ha inconsapevolmente condizionato le successive ricerche in quell’area del Salento.
Cesare Monte pone in essere un genere musicale popolare che a volte trae origine dal canto di tradizione, altre volte diventa canto d’autore, riproposto al pubblico con modalità musicali più vicine alla musica del liscio. Si tratta di un repertorio e di una riproposta che vede i suoi protagonisti molto attivi sulla scena soprattutto negli anni Ottanta quando il movimento di riproposta legato al Canzoniere Italiano comincia a scemare e per una decina di anni sulle sonorità popolari di tradizione cala un velo di silenzio. Con questo lavoro su Cesare Monte, curato da Federico Capone e fortemente voluto dai parenti, si apre uno spaccato nuovo ed estremamente interessante che ci pone nelle condizioni di ragionare e rivisitare la musica popolare del territorio a trecentosessanta gradi