pp.203, rilegato
Valorizzare per conservare la memoria. Sono anni che il Comune di San Cesario di Lecce investe in cultura. Cultura del territorio, della sua storia, della sua memoria. In collaborazione con la Provincia di Lecce, la cattedra di Archeologia Industriale della Facoltà di Beni Culturali dell'Università degli Studi di Lecce e con l'Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali di Lecce del Consiglio Nazionale delle Ricerche continua il percorso di ricerca. Il presente volume vuole testimoniare cento anni dalla fondazione della "Casa De Giorgi", una delle maggiori distillerie di San Cesario.
È noto ormai che in pieno Novecento San Cesario di Lecce era il maggiore centro di distillazione regionale. Si può senz'altro affermare che vi si distillava alcol per buona parte dello Stato Italiano e che citare la città, per molti anni, ha significato parlare delle sue distillerie e di quel fenomeno, solo in parte studiato, che aveva creato le condizioni per portare la comunità di San Cesario all'attenzione dell'economia e del gusto del tempo, con l'apprezzamento dei suoi prodotti non solo da parte della Casa Reale ma anche a livello nazionale e internazionale.
A noi amministratori è assegnato ora il compito di non disperdere tanta operosità e tanta arguzia dei pionieri dell'industria salentina.
Lo studio, avviato ormai da quasi un decennio, è finalizzato a tenere in vita la memoria di questo patrimonio, senza perdere di vista la progettualità di un concreto recupero per la fondazione di un Museo, il primo nel Meridione, sulla distillazione. È un impegno che intendiamo assolvere convinti che questo sia l'unico processo in grado di salvaguardare l'identità di una comunità, di assicurarne doverosamente la memoria e di garantire il diritto alla conoscenza per ogni cittadino che ha le proprie radici in questa terra. Valorizzare il passato per creare perciò circuiti di conoscenza per cittadini e turisti, per portare alla ribalta l'ingegnosità del passato. Il presente volume si pone come un altro tassello da aggiungere al percorso, per ricordare, sensibilizzare, far conoscere.
Presentazione
di Giovanni Pellegrino, Presidente della Provincia di Lecce
Ha visto bene cinque anni fa la Provincia di Lecce quando decise di promuovere e finanziare l'Attività di ricerca e studio per l'individuazione di itinerari turistici archeologico-industriali nel Salento. Si trattava di una ricerca, unica in Puglia e nel Mezzogiorno d'Italia, nel campo della conoscenza del patrimonio industriale. Iniziò tutto con un Protocollo d'Intesa siglato con la cattedra di Archeologia Industriale della Facoltà di Beni Culturali dell'Università degli Studi di Lecce e con l'Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali di Lecce del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si individuarono sei itinerari di archeologia industriale del Salento da rivolgere a residenti, turisti e alunni delle scuole di ogni ordine e grado.
La ricerca ha portato oggi alla ribalta interessanti risultati sulla presenza di vecchi luoghi di lavoro, luoghi in cui i pionieri dell'industria salentina hanno lasciato una traccia indelebile.
Obiettivo del progetto, concluso per ora nella sua prima fase, è di avere una catalogazione scientifica totale del patrimonio industriale salentino. È il primo passo in direzione di una rete museale che dovrà toccare molti centri del Salento e che dovrà rappresentare un nuovo bacino culturale per turisti e residenti.
La finalità ultima è di proporre itinerari archeo-industriali sull'esempio ormai consolidato di altre regioni d'Italia. Si pensi al Museo del Patrimonio Industriale a Bologna (ex fornace Galotti), al Museo della Perugina a Perugia, al Museo del Laterizio e delle Terrecotte di Marsciano, al Museo del Tessuto a Prato, al Parco-Museo Minerario di Abbadia San Salvatore in provincia di Siena o all'ecomuseo sul Sistema filanda storica di Civita in provincia di Cosenza.
L'indagine sta infatti portando alla luce elementi tali da poter costruire un vero circuito museale di archeologia industriale del Salento da integrare con iniziative culturali, come avvenuto con il Parco del Negroamaro, già attivate dalla Provincia per promuovere la produzione vitivinicola del Salento.
Ricerca e azione. La ricerca in questo caso non avrebbe senso se non fosse seguita da un'idea progettuale concreta. Nel caso delle distillerie, a cui è dedicato il presente volume, la Provincia di Lecce, insieme al Comune di San Cesario e ad una serie di altri soggetti pubblici e privati, ha aderito anche al Progetto Pilota per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico industriale pugliese, partendo proprio dall'archeologia industriale a San Cesario di Lecce. Subito dopo, credendo fortemente in questa idea, ha affiancato la Camera di Commercio e il Comune di San Cesario di Lecce nella costituzione di un Consorzio per realizzare un Centro per la documentazione del patrimonio archeologico industriale pugliese a cura della Archeologia Industriale della Facoltà di Beni Culturali dell'Università degli Studi di Lecce e con l'Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali di Lecce del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
In questi anni, inoltre, la Provincia ha collaborato per la realizzazione di convegni, seminari, giornate di studi, iniziative nate per sensibilizzare e diffondere un nuovo approccio con il territorio.
L'importanza di lavorare in sinergia è dimostrato dalla quantità di iniziative realizzate in pochi anni. Si rende necessario, a questo punto, procedere in tale direzione puntando anche all'attivazione di misure per finanziamenti con fondi strutturali 2007-2013 mirati alla valorizzazione del patrimonio archeologico industriale del nostro territorio.