pp.220, brossura, f.to 14x22
Un palazzo affacciato sul mare, in un sud intriso di miti e aromi. La vita scorre indocile, all’ombra di Mezzaluna, stravagante sovrano. Stanco di regnare, smonta come un ninnolo il potere e ne denuncia la farsa. Intreccia così un gioco lucido, estremo, trascinando una folta galleria di figure. Masì, il fedele servo e scrivano della storia. I quattro consiglieri, tra cui spicca il nano Ivo. L’ingenua e giovane Violetta. La moglie, Voisàva, venuta dal paese delle aquile. Il fratello e poeta Fanfaluca. Tore il farfallone. Personaggi fatalmente legati al re «come cerchi prodotti da un sasso contro l’acqua». Sino a quando la verità, emersa da un’oscura quanto scomoda memoria, esplode senza più inganni per nessuno. E il palazzo si rivela metafora di quel destino da cui, disperatamente, tentiamo tutti di fuggire.
Un romanzo di intensa poesia, capace di rievocare ora il teatro dell’assurdo, ora il dramma greco per la grandezza delle solitudini e la tensione che sprigiona. Indimenticabili i passi sulla natura e i profili femminili. Il tutto è retto da una scrittura originale e moderna, che ci spinge ad andare oltre le parole, a sondare i simboli, in una totale avventura delle emozioni