pp.206, brossura Mimmo è un editore sconfitto e visionario. Con la madre trascorre una notte ai piedi del mare. Un’atmosfera di quiete su cui veglia la memoria. E lui a evocare le stagioni di una vita familiare imperfetta, scandita in sequenze fluttuanti fra la tenerezza e un’ironia malinconica, serena. Rita, la madre, tace al suo fianco. Da tempo è malata di Alzheimer, eppure sorride. Sembra che tutto le sia chiaro da sempre. L’abbandono è il filo rosso che la separa dai personaggi della storia, ma è soprattutto il magnete che li attrae, pagina dopo pagina. «Poi un giorno succede, di ritrovarsi così vicini senza averlo imparato». La condizione materna consegna al figlio una lente focale con cui fare luce sui legami, aperti al quotidiano e al desiderio. Niente prevale nella rifrazione. Reale e stupore si bilanciano, in questo che è il romanzo di un amore. Di un uomo assente e di una donna alla quale la malattia non ha rubato il suo uomo.