La Cripta del Crocefisso ad Ugento

Lupo Antonio
Dello stesso autore
Editore/Produttore: LEUCASIA EDIZIONI
EAN: 9788887809237



pp.31 brossura  ill.colori  

Negli ultimi anni gli studi sulla pittura bizantina in Italia meridionale, e soprattutto in Pglia, hanno avuto grossi impulsi, abbandonando i consueti, esausti, binari per immettere questa produzione, alla luce di conoscenze più approfondite e con l'ausilio di strumenti aggiornati, nel più vasto orizzonte della pittura artistica dell'ecumene bizantino.

Nel solco di questi nuovi approcci si inserisce il lavoro di Antonio Lupo, che ha affrontato con acribia lo studio della decorazione pittorica di una celebre chiesa rupestre salentina, oggi chiusa per restauro, la cripta detta del Crocefisso presso Ugento (Le).
Nella chiesa rupestre sono campite alcune immagini di santi talvolta in funzione di icone,  di buona fattura, ed una inconsueta Annunciazione: quest'ultima, all'interno dei programmi iconografici delle chiese rupestri si configura, spesso, come l'unica scena del ciclo cristologico - negli invasi rupestri, infatti, i cicli, tranne rare eccezioni, non compaiono e il programma si polarizza sulla rappresentazione di immagini di santi, di tipo votivo -, in ragione del fatto che si tratta di una scena che compendia tutta la storia della salvazione.

L'analisi di Antonio Lupo offre un quadro chiaro delle problematiche connesse a questi dipinti murali inseriti, con puntuali rimandi, all'interno dei circuiti locali, e internazionali, relativi alla pittura bizantina del pieno XIII secolo.  Si tratta di una produzione pittorica che si colloca agli inizi dell'età angioina, come indica, in aggiunta alla cronologia degli affreschi, anche la presenza dio un giglio, simbolo della celebre casata di origine francese, che compare nella mano destra della Vergine con Bambino, al pari di altri casi analoghi, e più o meno coevi, attestati in Salento, e puntualmente evocati da Lupo.

Questo lavoro, dunque, appare come utile e aggiornato contributo per una migliore conoscenza del patrimonio culturale dell'area più ellenizzata della Terra d'Otranto, specificatamente di un episodio significativo di pittura monumentale di ambiti rupestri la cui esecuzione cade nell'epoca angioina, ma che, sotto il profilo culturale, appare ancora intrinso di accenti bizantini.

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pp.31 brossura  ill.colori  

Negli ultimi anni gli studi sulla pittura bizantina in Italia meridionale, e soprattutto in Pglia, hanno avuto grossi impulsi, abbandonando i consueti, esausti, binari per immettere questa produzione, alla luce di conoscenze più approfondite e con l'ausilio di strumenti aggiornati, nel più vasto orizzonte della pittura artistica dell'ecumene bizantino.

Nel solco di questi nuovi approcci si inserisce il lavoro di Antonio Lupo, che ha affrontato con acribia lo studio della decorazione pittorica di una celebre chiesa rupestre salentina, oggi chiusa per restauro, la cripta detta del Crocefisso presso Ugento (Le).
Nella chiesa rupestre sono campite alcune immagini di santi talvolta in funzione di icone,  di buona fattura, ed una inconsueta Annunciazione: quest'ultima, all'interno dei programmi iconografici delle chiese rupestri si configura, spesso, come l'unica scena del ciclo cristologico - negli invasi rupestri, infatti, i cicli, tranne rare eccezioni, non compaiono e il programma si polarizza sulla rappresentazione di immagini di santi, di tipo votivo -, in ragione del fatto che si tratta di una scena che compendia tutta la storia della salvazione.

L'analisi di Antonio Lupo offre un quadro chiaro delle problematiche connesse a questi dipinti murali inseriti, con puntuali rimandi, all'interno dei circuiti locali, e internazionali, relativi alla pittura bizantina del pieno XIII secolo.  Si tratta di una produzione pittorica che si colloca agli inizi dell'età angioina, come indica, in aggiunta alla cronologia degli affreschi, anche la presenza dio un giglio, simbolo della celebre casata di origine francese, che compare nella mano destra della Vergine con Bambino, al pari di altri casi analoghi, e più o meno coevi, attestati in Salento, e puntualmente evocati da Lupo.

Questo lavoro, dunque, appare come utile e aggiornato contributo per una migliore conoscenza del patrimonio culturale dell'area più ellenizzata della Terra d'Otranto, specificatamente di un episodio significativo di pittura monumentale di ambiti rupestri la cui esecuzione cade nell'epoca angioina, ma che, sotto il profilo culturale, appare ancora intrinso di accenti bizantini.

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Dettagli
DatiDescrizione
EAN8887809232
AutoreLupo Antonio
EditoreLEUCASIA EDIZIONI
Data pubblicazione2004/09
CategoriaArcheologia
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