Lorodipuglia
pp.429, brossura, formato 15x21
A tutti gli uomini che amano la loro terra. Lorodipuglia èdedicato proprio a questi e di questi racconta. Della gente di Puglia che siritrova intorno ad un tavolo ad assaporare i piatti succulenti di unatradizione gastronomica impreziosita del reale frutto degli ulivi. Lorodipugliaracconta di amici, parenti, incontri e scontri in quella masseria Rivoli doveuna generazione dopo l'altra scandisce la propria quotidianità con il lavorodella terra: dalla mietitura alla raccolta delle olive alla nascita di unagnellino. Una quotidianità intessuta di lavoro e di fatica, di sentimenti efeste, sacrifici e piccole conquiste. Una quotidianità che viaggia nel tempoattraversando un Sud funestato dal brigantaggio e dalla guerra, sostando nelsilenzioso e ovattato candore della neve che tutto copre tutto eguaglia,passando per incendi e tempeste, superando la malavita e la paura. Lorodipugliaracconta di tutti quelli che ogni giorno combattono per restare in piedi, pernon abbassare la testa, per non farsi abbattere dai disastri meteorologici, daidebiti, dall'ansia del rischio, dal “pizzo”, dalle ingiustizie. E vanno avantia testa alta mostrando che la vita umana ha un prezzo più alto di qualsiasidifficoltà. Dagli anfratti pugliesi, dai Sassi materani, dai vicoli napoletaninon si può che ritornare lì: alla masseria Rivoli. La vera protagonista delromanzo. Lorodipuglia si ritrovano lì dinanzi alla tiella, o' callaridde, allacialda con la cipolla rossa di Acquaviva. E lì che si trovano e ritrovano amicie fratelli di ogni età, a brindare alla vita, all'amicizia, all'amore mentre ilmondo esterno cambia e sostituisce le fastose cerimonie al panino al polpettoneo alla parmigiana dei matrimoni del dopoguerra. Lorodipuglia abbandonano ilmacinino del caffè e le fiabe di nonna Graziella e scoprono anno dopo anno iljuke-box, la televisione, la Fiat500. Ma alla masseria Rivoli la terra continua a raccontare una storia lunga unsecolo, una storia che sembra essere cominciata un giorno non definito e parenon concludersi mai, ben sapendo che “il cielo del giorno dopo non è mai ugualea quello del giorno prima”.