pp.110, brossura Delitti, rape e forchette.. Si intitola Le rape di Santino il noir enogastronomico che Pino De Luca firma per la collana I Racconti del Terroir che la casa editrice Il Raggio Verde apre per coniugare un genere letterario, il noir, e l’amore per il territorio. In copertina la bella immagine diAngelo Arcobelli, in arte WeA,che ha dato un volto al personaggio di Santino,professore di italiano, latino e greco separato dalla moglie che per scelta vive in una campagnadel Salento. Amante della solitudine ma non troppo, Santino trascorre le sue giornate nella sua Villa curando solo gli ambienti del piacere - cucina, cantina, biblioteca, camera da letto e bagno - coltivando le sue rape, sfornando pane profumato e tanto altro può renderebuonala tavola. Santino, gourmet raffinato e altrettanto esperto culinario, ama cucinare per sé e per i suoi amici, abbinare i vini come il più preparato sommelier e ha un ineguagliabile fiuto investigativo. Non ha la tv né internet e alle diavolerie del web preferisce un buon libro, prediligendo Ovidio, Eschilo, Dante e Metastasio... la sua vita scorre tranquilla ma la notizia della morte di Menella, il suo primo amore, e l’arresto dell’amico Gigi, marito della donna, irrompe in un freddo venerdì di novembre e sconvolge il suo equilibrio esistenziale. Le apparenze lasciano presupporre un delitto passionale, ma sarà davvero così? E le rape, cosa c’entrano le rape con il misterioso assassinio di Menella? Avvincente, intrigante,divertente quanto basta;condito da un sottile vena di ironia che pervade le 112 pagine allertando tutti i sensi.Una scrittura fluida, colorata dall’uso del vernacolo salentino, un tessuto narrativo che si muove tra due registri – lo sviluppo del giallo da un lato e le ricette di Santino dall’altro - un libro ricco di colpi di scena e imprevedibile fino all’ultimo rigo. Ma cosa c’entrano le rape con il più ingarbugliato dei delitti?