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Il racconto di un lunga estate in Salento, a partire da come ne è stata concepita e maturata l’idea fino alla sua conclusione. La permanenza in un Altrove tanto diverso dai luoghi conosciuti e un viaggio interiore che l’autore traduce in un ragionare su se stesso e sullo "specifico" salentino, spingendosi a riflettere, per contrasto, sul Nord di appartenenza. E la necessità di annotare, di registrare la diversa realtà, le cose viste e sperimentate - dal panorama superbo ai piccoli gesti quotidiani, dalla filosofia di vita agli accenti dialettali che la esprimono - altro non è che il segno del lavoro interiore in atto, il bisogno di fissare i momenti che, passo dopo passo, scandiscono il percorso. "Qui, qualunque aspetto della vita, nessuno escluso, è come pervaso da un pizzico di sofferenza, che non è tristezza ma il misto fra una venatura di malinconia e la consapevolezza che di facile non c’è niente. Forse perché se fai ben quattrocento chilometri arrivi a Foggia e non a Monaco di Baviera, forse perché Autostrade per l’Italia si ferma a Bari, Alitalia a Brindisi, Trenitalia a Lecce. Poi finisce tutto".