pp.132 brossura
Ho iniziato a scrivere per caso.
Una domenica mattina, nell'apatia più totale, il cielo piangeva e il sole era completamente nascosto da possenti nuvole nere; chiusa nella mia stanza, osservavo dalla finestra le gocce che cadevano continue e ordinate dalle misere foglie.
Il mio stato d'animo era alquanto cupo e così decisi di buttare giù qualche parola.
È una mia consuetudine, questa, soprattutto nei momenti di introversione.
Convivo quotidianamente con il rimorso di lasciarmi soffocare dai doveri della vita e con il rimpianto di scrutare il mondo solo con la mente, senza mai tuffarmici dentro.
Stringere i denti ed adeguarmi ai giudizi della gente mi porta a non avere mai inciampi, ma l'istinto di ribellione è tanto!
Ogni giorno spero di assaporare un piccolo attimo di felicità piena, ma quando il mio sconforto si allenta e ricomincio a camminare, cerco di vivere ogni momento della giornata con semplicità.
Credo che ognuno di noi percorra l'intera esistenza su un'automobile chiamata "Circostanze".
Naturalmente ci fermiamo ogniqualvolta dobbiamo fare il pieno.
Come si chiamano le stazioni di rifornimento? "Convenienze". Ovvio!!!