pp.130, 15x21 «In cucina, mentre preparo, ascolto John Coltrane in My favorite things. Costruisco il castello di leggerissime melanzane. Tra un piano e l’altro vanno poggiate la salsa, le polpettine, la mozzarella, il basilico, la mortadella, le uova sode e il parmigiano. Così fino all’ultimo strato. Mettete in forno, sbarrate porte e finestre, spegnete le luci, alzate il volume e chiudete gli occhi». Questo non è un libro di cucina. O meglio, non solo. È la jam-session di un dj che ha mixato cucina e musica in una fusion di odori, suoni e sapori. Siamo in pieno Mediterraneo, tra Salento, Provenza e Africa. Ciascuna delle ricette di Food sound system accende un suo mondo di suggestioni, di cui sono ingredienti l’evocazione della terra di origine del piatto, i semplici cibi scelti con cura e uniti dall’alchimia sapiente della tradizione, i vini e le musiche che vengono abbinati alla preparazione e alla degustazione. Di tutte queste cose l’autore ci racconta le storie e ci descrive i personaggi, che siano grandi jazzisti o eccellenti vinificatori, intrecciandole alle memorie e al mondo fantastico che ogni preparazione gli evoca. Un’ode al rito del mangiare e del cucinare, un vero, attendibile, manuale per cene anticonvenzionali, dedicato a chi ama prendersi il tempo di assaporare i piaceri e l’arte del cucinare, del sentire musica, del viaggiare. Un libro che si può leggere piacevolmente come un romanzo o usare come un ricettario: la riuscita ai fornelli è garantita dalla nonna dell’autore.