Scoprire le proprie radici, è stato per Nadina Foggetti, un raggio luminoso in un percorso buio. L’immagine del focolare riscalda il rapporto fra l’autrice che, nel libro si rivede bambina, e la sua nonna. Nonostante il testo sia una raccolta di poesie, la lettura scorre come se fosse prosa, i versi vernacolari contribuiscono a regalare un tono piacevole alle vicende narrate. La casa editrice Salento Books ha curato la prima pubblicazione della giovane Nadina Foggetti che vanta un curriculum ricco di esperienze lavorative molto valide nonché il titolo di avvocato e dottore di ricerca in diritto internazionale e dell’Unione Europea. Nonostante gli impegni professionali Foggetti non ha esitato a curare la passione più grande: la scrittura. “Nanzi allu fucaliri” è un racconto nel racconto nato da una situazione vissuta dalla ragazzina che vive a Milano. A causa dell’assenza di luce elettrica la giovane entra in una dimensione nuova, lontana dal mondo virtuale e circondata dal buio, si ritrova bloccata nella propria casa, nell’ultimo piano di un grattacielo della metropoli durante il periodo natalizio. Come una visione angelica giunge in aiuto la cara nonna Cia, la saggia donna afferrando una ciotola colma d’olio, accende il fuoco e seguendo la flebile fiammella si rifugiano in soffitta dove inizia il racconto che svela un mondo finora sconosciuto alla nipotina. Il flash-back letterario è una scelta tanto giusta quanto attinente all’immagine del fuoco inteso come scoperta. Il ritorno al passato diventa per l’autrice, protagonista del libro, la rivelazione delle proprie radici grazie ai racconti della nonna Cia che descrivono dettagliatamente gli usi, i costumi, le tradizioni folkloristiche di un sud che ora le appartiene. La giovane esplora un universo che inizia a far parte di sé stessa seppur già insito nella sua persona acquistando così una consapevolezza che genera un sentimento di affetto verso una terra, Avetrana e il Salento tutto. Il testo vanta anche il ritrovamento, per entrambe le protagoniste, di un rapporto generazionale a volte trascurato, quello tra nonni e nipoti. Riappropriarsi dei sentimenti che nutrono le figure paterne nei confronti dei nipoti sarebbe la più luminosa eredità lasciata alle nuove generazioni che spesso brancolano nel buio.