pp.178 brossura
Avuto numerose lettere e circolari inedite del Mazzini del Fabrizj e del Libertini da l'archivio di casa Brunetti, considerato che l'argomento del Mazzinianismo in Terra d'Otranto non era sfrattato, stabilii di studiarlo dal 1832 al 1874 data della morte del Libertini che ne fu una delle più belle espressioni. E mi misi al lavoro con animo libero da preconcetti.
Avevo sperato di aver luce sui primordi dai processi de la Giovane Italia in Lecco ed in Taranto, rispettivamente del 1833 e del 1837, (l'ultimo dei quali — da informazioni avute — dovrebbe assere nel Grande Archivio di Napoli, ne la "processura" di Avellino contro Poerio, Bozzelli ecc), ma a me non è stato possibile rintracciare nè l'uno nè l'altro nonostante il lato permesso ministeriale.
Il mio è un contributo modesto a lo studio dei Mazziniani di Terra d'Otranto, modesto anche perché la mancanza dei documenti di Archivi privati e di Stato, venuti meno per numerose cause che esporrò, e di quelli che non si vogliono rendere pubblici, e la difficoltà de le ricerche, lasciano molti fatti oscuri, altri poco illuminati, altri assolutamente ignoti — e costringono ad accettare la tradizione.
Ma ho coscienza di aver raccolto quanto materiale è stato possibile e di averlo studiato e presentato con amore e serena obiettività, attenendomi sempre a quello che a me è sembrato vero e giusto, sperando che altri più fortunato di me tratti meglio l'interessante argomento.