pp.112, rilegato, illustrazioni b/n 17x23
A cura di Collettivo TUN.
testi in italiano, inglese
Arti Grafiche (Disegno, Incisione, Miniatura), Pittura
Tun nasce come artzine italiana di disegno contemporaneo che unisce giovani artisti provenienti da diversi Paesi europei.
Tun è un collettivo completamente anonimo, variabile e in continua evoluzione. Il progetto nasce a ottobre del 2014, dalla somma di diversi stimoli culturali legati a esperienze di networking. Il mood è un'arte collettiva in cui non ha importanza prioritaria la paternità autoriale ma si tende a un protagonismo dell'anonimato. Questo modo di pensare e fare arte, la svincola dal sistema tradizionale, proiettandola invece in un contesto di autofinanziamento che crea un circuito senza confini in cui la rete di contatti e la condivisone diventano più importanti del prodotto in sé, con importanti possibilità di crescita per l'editoria indipendente e la conseguente riscoperta dei supporti, delle tecniche e dei linguaggi che sono propri del mondo analogico della stampa. Tun è in questo caso un vero nomen omen: significa "la ritirata" e nel nome del trentatreesimo esagramma dell'antico libro dei Ching (Il Libro dei Mutamenti) è racchiusa la filosofia del progetto. L'immagine dell'esagramma, infatti, si riferisce al giusto modo di agire in determinate condizioni, per cui ritirarsi è una scelta consapevole, non dettata dalla debolezza ma da una riflessione. Agire seguendo gli eventi e restare in armonia con il tempo, mostrare perseveranza nelle piccole cose e praticare un ripiegamento ben organizzato prima di una nuova situazione da gestire. In una realtà spesso caotica e rumorosa, roboante in certe sue manifestazioni, alla ricerca spasmodica e scomposta di quei quindici minuti di fama di cui con lungimiranza ebbe il presentimento l'artista Andy Wahrol, uno fra i più influenti del XX secolo, l'idea di un'arte vera protagonista, senza l'affanno della notorietà dell'artista/artefice è piuttosto in controtendenza, al punto da sembrare rivoluzionaria.
Sulla scorta di questo concetto di arte, nel numero zero sono stati invitati dieci collaboratori ai quali è stato chiesto di produrre e fornire elaborati con assoluta libertà tecnica e tematica e a loro volta di invitare un artista per il numero successivo in una sorta di jam session in cui alla creatività della musica si sostituisce quella delle arti visive. Oltre alle opere presentate, in Tun sono previsti contributi testuali bilingui e inediti di docenti universitari e professionisti del settore: nella sezione Artist Residency l'intervista a un artista affermato su piano internazionale, Matteo Fato; nella sezione Exibition Space, spazio dedicato a spazi espositivi internazionali, l'intervento di Lorenzo Madaro su Dimora Artica, un progetto dedicato all'individuazione delle connessioni tra cultura tradizionale e nuove tendenze dell'arte contemporanea italiana; nella sezione Tea Room la conversazione sul panorama artistico/editoriale mondiale con Pierluigi Capucci sulla fenomenologia delle arti contemporanee.