PELLEGRINI A LEUCA 2000 ANNI DI STORIA

Chiuri Andrea
Dello stesso autore
Editore/Produttore: EDIZIONI DELL`IRIDE
EAN: 5365200002038



pp.143 brossura ill.colori e b/n

( ... ) Il nostro studio, basato quindi su queste varie tipologie di fonte, ha evidenziato non solo i luoghi di passaggio, di ristoro e di preghiera del cammino attraverso il Capo di Leuca, ma ha ricostruitó alcuni dei percorsi, riscontrando parte delle notizie riferite dalla tradizione orale sulle tavolette dell'Istituto Geografico Militare.
Indagando tra fonti letterarie e tradizioni popolari abbiamo documentato che, contrariamente a quel che erroneamente si crede, non vi era un unico percorso effettuato dai pellegrini per raggiungere il santuario leuchese. Innanzitutto Leuca Piccola, luogo simbolo dell'ospitalità ai devoti, era raggiungibile seguendo più itinerari. Inoltre abbiamo rilevato l'importanza del Convento gaglianese di S. Francesco, che ricopriva le medesime funzioni del Santuario di Barbarano, rappresentando il luogo della purificazione prima dell'alba e dell'ultima tappa di viaggio.
I percorsi rilevati hanno come caratteristica comune l'origine cinque-secentesca. Al contrario, non abbiamo alcuna prova che l'itinerario evidenziato da Carmelo Sigliuzzo, un itinerario percorso dai monaci bizantini che segue la dorsale della Serra Centrale, senza mai toccare i centri abitati, sia stato mai utilizzato dai pellegrini devoti alla Beata Vergine de Finibus Terrae.
La fase successiva del nostro lavoro è stata l'elaborazione di schede indicanti i luoghi del pellegrinaggio, sia le chiese, per la maggior parte mariane, meta di soste di preghiera nel corso del cammino, sia ospizi e conventi che offrivano invece ospitalità e ristoro. Anche in questo caso si tratta di edifici risalenti a un arco di tempo compreso tra la fine del cinquecento e il settecento. Abbiamo constatato il pessimo stato di conservazione di gran parte di questi edifici.
Una menzione a parte merita naturalmente il Santuario, cioè la tappa finale del cammino, con il susseguirsi di distruzioni e di riedificazioni, con il fascino acquisito nel tempo, con le leggende che vi ruotano intorno, attribuendogli un ruolo di assoluta precedenza nella diffusione del Cristianesimo in Occidente.
E poi ancora i rari documenti che ci informano sulle date di maggior afflusso del pellegrinaggio, il 13 aprile e il I' agosto, non dimenticando di evidenziare la devozione di alcuni Comuni dell'alto Salento, che si manifesta nella costruzione di cappelle dedicate a S. Maria di Leuca, oltre che nei festeggiamenti registrati sempre nelle medesime date ( ... )

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pp.143 brossura ill.colori e b/n

( ... ) Il nostro studio, basato quindi su queste varie tipologie di fonte, ha evidenziato non solo i luoghi di passaggio, di ristoro e di preghiera del cammino attraverso il Capo di Leuca, ma ha ricostruitó alcuni dei percorsi, riscontrando parte delle notizie riferite dalla tradizione orale sulle tavolette dell'Istituto Geografico Militare.
Indagando tra fonti letterarie e tradizioni popolari abbiamo documentato che, contrariamente a quel che erroneamente si crede, non vi era un unico percorso effettuato dai pellegrini per raggiungere il santuario leuchese. Innanzitutto Leuca Piccola, luogo simbolo dell'ospitalità ai devoti, era raggiungibile seguendo più itinerari. Inoltre abbiamo rilevato l'importanza del Convento gaglianese di S. Francesco, che ricopriva le medesime funzioni del Santuario di Barbarano, rappresentando il luogo della purificazione prima dell'alba e dell'ultima tappa di viaggio.
I percorsi rilevati hanno come caratteristica comune l'origine cinque-secentesca. Al contrario, non abbiamo alcuna prova che l'itinerario evidenziato da Carmelo Sigliuzzo, un itinerario percorso dai monaci bizantini che segue la dorsale della Serra Centrale, senza mai toccare i centri abitati, sia stato mai utilizzato dai pellegrini devoti alla Beata Vergine de Finibus Terrae.
La fase successiva del nostro lavoro è stata l'elaborazione di schede indicanti i luoghi del pellegrinaggio, sia le chiese, per la maggior parte mariane, meta di soste di preghiera nel corso del cammino, sia ospizi e conventi che offrivano invece ospitalità e ristoro. Anche in questo caso si tratta di edifici risalenti a un arco di tempo compreso tra la fine del cinquecento e il settecento. Abbiamo constatato il pessimo stato di conservazione di gran parte di questi edifici.
Una menzione a parte merita naturalmente il Santuario, cioè la tappa finale del cammino, con il susseguirsi di distruzioni e di riedificazioni, con il fascino acquisito nel tempo, con le leggende che vi ruotano intorno, attribuendogli un ruolo di assoluta precedenza nella diffusione del Cristianesimo in Occidente.
E poi ancora i rari documenti che ci informano sulle date di maggior afflusso del pellegrinaggio, il 13 aprile e il I' agosto, non dimenticando di evidenziare la devozione di alcuni Comuni dell'alto Salento, che si manifesta nella costruzione di cappelle dedicate a S. Maria di Leuca, oltre che nei festeggiamenti registrati sempre nelle medesime date ( ... )
Dettagli
DatiDescrizione
EAN5365200002038
AutoreChiuri Andrea
EditoreEDIZIONI DELL`IRIDE
Data pubblicazione2000/09
CategoriaStoria, *Comuni Salentini
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