Brossura
Danza la vita!
Ma come si fa a danzare la vita quando ci sono mostri come Sarajevo, Pianura, Locri …, che escludono la leggerezza della danza? Danzare la vita è un assurdo simile a ridere il pianto, vivere la morte, morire la vita, è una cosa impossibile come prosciugare tutti gli abissi del mare. Mario, guardia campestre uccisa a Ruvo di Puglia, all'alba del 14 novembre 1986, Anno internazionale della pace; Massimo ladro, ucciso a Molfetta la notte dell'8 gennaio 1985, Anno internazionale della gioventù; l’operaio che lavora in una fabbrica di armi; Sara, moglie di Abramo; Rut figlia di Booz; ci insegnano come fare.
E sono due le Bibbie che leggiamo: quella di Abramo Patriarca e quella di Massimo ladro, che alla prima conferisce senso e misura del reale. Capiamo che la Bibbia della quotidiana miseria è libro sconfinato e il potere comunicativo di questa scoperta è immenso. E’ il senso profondo della scelta che ci trasmette, lo stesso che ritroviamo non solo in queste pagine, ma anche in tutte le opere di Tonino Bello. Il ritmo della danza è ripetizione di passi, è scarto rispetto al normale cammino, è invenzione di mosse, è strategia, è calcolo armonico, è movimento, è comunicazione; è, in ultima analisi, il ritmo stesso della vita, purché si scelga di danzarla.