pp.240 formato 17x24
Il testo riguarda lo studio delle tipologie delle masserie ricadenti nel territorio sandonacese, e si sofferma sull’importanza storico-antropologica che queste hanno assunto nel tempo e sulla specificità crono-storico-architettonica delle singole strutture rurali.
Il lavoro, corredato di foto a colori e immagini planimetriche, comprende anche una proposta progettuale (con relative tavole) capace di rivalutare gli stessi edifici rurali e al tempo stesso utile per la riqualificazione dell’intero territorio circostante.
Lo studio ha avuto l’obiettivo di fermare su carta il lento degrado che negli anni sta rovinando alcune delle poche testimonianze storiche che sono rimaste del nostro passato. Il risultato di questo nostro lavoro è un volume che all’inizio si sviluppa introducendo il termine e il luogo “masseria”, il suo significato e come gli uomini vivevano all’interno; continua soffermandosi sul significato che le masserie hanno assunto nel Salento, per poi realizzare uno studio a 360 gradi delle masserie del territorio di San Donaci. Si sono studiati i loro caratteri strutturali notandone le specificità, sostenuti dalla ricerca archivistica che ne ha scoperto il carattere storico nello scorrere del tempo, arrivando infine per alcune, a ricostruire gran parte della loro esistenza.
Le masserie di San Donaci sono state poi catalogate e studiate a seconda delle differenti epoche di costruzione, ipotizzando l’uso che si faceva dei diversi ambienti presenti e studiandone il degrado in tutta la struttura. Lo scopo di queste schede è quello di far prendere coscienza della vera importanza delle masserie, di far comprendere la loro funzione storica e di memoria del passato e, soprattutto, di soffermarsi a pensare su cosa si stia lasciando scomparire, auspicando un giorno, che questo patrimonio possa riscattare il suo valore nel territorio.
Nello studio infine si sono proposti la valorizzazione, il recupero e la fruizione delle masserie, presupponendone una loro destinazione d’uso come eventuali fattorie didattiche, musei e centri equestri, creando tutto intorno una rete di percorsi naturalistici.
BRINDISI - Prosegue l’interesse delle singole comunità cittadine per ciò che è stato davvero «pianeta» nelle nostre realtà. Nelle 240 pagine di lavoro, ben corredato da foto e planimetrie, gli autori si soffermano su «La Masseria e i suoi abitanti» e, nel prendere le mosse dalla storia, studiano le quattro figure principali di questo «pianeta» - il massaro e la massara, il contadino ed il pastore - quindi descrivono i lavori in masseria, praticamente facendoli coincidere con i periodi dei diversi raccolti: la mietitura, la raccolta delle olive e del tabacco, la vendemmia. Gli autori classificano quindi le masserie secondo le strutture, il periodo e le colture praticate o altri elementi identificativi e nel secondo capitolo descrivono il patrimonio edilizio-rurale sandonacese. […] Nell’ultimo paragrafo descrivono le altre masserie, delle quali «purtroppo non si trova riscontro sul territorio - scrivono gli autori - ma sulle quali sono state ritrovare tracce storiche durante la ricerca archivistica». E gli autori ne recuperano tredici, prima di prospettare «una possibile salvaguardia dell’architettura rurale» a San Donaci, che partendo da riflessioni sul concetto di turismo e sull’esigenza di lavoro a San Donaci, prospetta una proposta progettuale nel quale «il parco rurale sandonacese» e le sue articolazioni sono lo sguardo sul futuro della questione: in una parola l’avvenire di San Donaci, come quello di altre realtà è nell’esatta considerazione del suo passato. Angelo Sconosciuto
Tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno del 19/01/2009
Francesco Panna, nato nel 1974 a San Donaci (BR), è laureato in Ingegneria Civile.
Nel 1998, da una sua idea nasce “il 3° Sole”, un giornale redatto e distribuito da un gruppo di giovani sandonacesi allo scopo di rendere più partecipe la gente alla vita comunitaria. Nel 2000, assieme ad altri ragazzi, dà vita all’Associazione Culturale “Prosum”, tra le cui varie attività si ricorda la realizzazione de “Il Presepe vivente nella San Donaci Vecchia”, il primo tentativo di rivalutazione del piccolo centro storico cittadino.
Da tre anni presta la sua attività professionale per società di ingegneria nazionali ed internazionali, ma sempre con il cuore a San Donaci.
Dolores Bardicchia, dottoressa in beni culturali con una tesi sulle chiese a due cupole in asse nel Salento, è sempre stata attenta alla storia locale che ha caratterizzato la vita del paese; ha infatti catalogato le foto attinenti i momenti più salienti degli scioperi avvenuti in zona alla fine degli anni ’50 del secolo scorso, oltre ad aver studiato i trulli presenti nelle campagne sandonacesi, soffermandosi sul riconoscimento dei materiali e del degrado. Specializzatasi in restauro di decorazioni murali ed architettoniche con una tesi sul recupero degli stucchi delle cappelle dalla cattedrale di Noto (SR), presta la sua attività per importanti ditte di restauro, contribuendo a salvaguardare il patrimonio artistico nazionale.