240 pagine, brossura, formato cm 17x24, illustrazioni bianco/nero
La ricerca di Pietro Scialpi minuziosa e capillare parte dall’organizzazione della diocesi di Oria e dalla cronotassi dei suoi presuli più significativi, per illustrare le grandi “pietre della fede”, quelle ufficiali: le splendide cattedrali, gli spaziosi santuari nei quali la comunità cristiana si riconosce in occasione delle grandi feste liturgiche.
Questo percorso pubblico e comune è affiancato da un altro percorso diverso e che ci piace molto: il percorso delle “pietre della fede” modeste, sconosciute, quasi abbandonate, quando non distrutte, che i devoti semplici hanno costruito per sé, a misura delle loro esigenze spirituali e devozionali.
Miriadi di nicchie, casalinghe, urbane e rurali, le edicole e i tabernacoli ai crocicchi, lungo le strade di campagna, in particolari luoghi di sosta dove si ha bisogno di protezione. E ancora stupende cappelle rurali con il tetto di “chianche” dove pregare quotidianamente, andando e tornando dal lavoro dei campi.
L’Autore ne documenta la dislocazione sul territorio, la tipologia, le dedicazioni, le condizioni - buone, precarie, disastrose - o addirittura, ne registra l’abbattimento. Quella dello Scialpi è una ricerca veramente preziosa perché censisce dei manufatti in pericolo di cui si perderebbe la memoria e perché punta l’indice sulla “disattenzione” generale nei riguardi di queste piccole “pietre della fede”.