pp.213, brossura 14x22
Libro e autore non possono essere scissi, perché l'autore è il libro: c'è la sua essenza di uomo politico, della società che ha vissuto e la sua visione da spettatore acuto e silenzioso, ma non passivo, dei nuovi scenari che stanno mutando il colto del Paese in questi anni.
“La mia collina” è un libro di ricordi; quel ricordo nostalgico e tenero di un mondo, persone, luoghi, atmosfere che non ci sono più e non ritorneranno, ma il cui rimpianto ha il fine di confezionare un nuovo modello.
Il libro infatti, si rivela un concentrato di analisi politiche acute, utili non per capire il passato, ma il presente; è un'insegnamento su come guardare al passato per imparare, per uscire dallo stagnante presente e guardare al futuro, con l'aiuto di una ricca gamma di confronti, racconti, aneddoti, passaggi, paragoni di quel che era la politica di un tempo e quella di oggi.
E’ evidente che si sono perse pratiche politiche sane, genuine e tradizionali, insieme a valori che hanno contribuito ad aggregare, a creare passione e sentimento. E le piazze, le sezioni, i circoli erano i luoghi "collettivi" in cui ci si ritrovava tra amici che, in lunghissime discussioni, costruivano una solidarietà e un rispetto vero e in cui l’unico obiettivo era il bene di tutti.
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