Ricordi di un orfano

Toma Gioacchino
Dello stesso autore
Editore/Produttore: MEPHITE
EAN: 9788863200003



pp.108, brossura 12x20
 
Gioacchino Toma (1836-1891), uno dei protagonisti della pittura italiana del secolo Ottocento, nei "Ricordi di un Orfano" (1886) raccontò retrospettivamente una vita di avventure, di fede e di passione con levità e asciuttezza narrativa. I "Ricordi" sono un’autobiografia picaresca, densa di episodi che hanno al centro dell’azione un ribelle intento a compiere piccoli misfatti e furfanterie, ma sempre pronto a opporsi ai soprusi e all’insolenza. Dopo un’infanzia vissuta in Puglia con l’animo di un Lazarillo de Tormes tra parenti malvagi, preti ignoranti e monaci contrabbandieri di tabacco, il giovane Toma fuggì a Napoli dove conobbe quella società artistica dominata dalla personalità di Filippo Palizzi e Domenico Morelli. Accusato di cospirazione antiborbonica, fu prima arrestato e rinchiuso alla Vicaria e poi esiliato in un remoto paese del Matese. Ufficiale garibaldino, partecipò alla campagna militare del 1860 e alla lotta al brigantaggio. Quella straordinaria, irripetibile esperienza, in cui più volte affrontò la morte, raccontò attraverso scene di meraviglioso senso dell’avventura. Vagabondaggio e picarismo, unite a una composta e fiera rappresentazione della sofferenza, sono gli elementi di un’autobiografia che contribuisce a una fondata ricostruzione della vita di un tipico artista-ribelle. In fondo, così come Lazarillo, Toma potrebbe raccontarci "qualsiasi cosa, e ci piacerebbe".

Condividi
€ 12,00
Disponibilità: NON DISPONIBILE, ESAURITO O FUORI CATALOGO

pp.108, brossura 12x20
 
Gioacchino Toma (1836-1891), uno dei protagonisti della pittura italiana del secolo Ottocento, nei "Ricordi di un Orfano" (1886) raccontò retrospettivamente una vita di avventure, di fede e di passione con levità e asciuttezza narrativa. I "Ricordi" sono un’autobiografia picaresca, densa di episodi che hanno al centro dell’azione un ribelle intento a compiere piccoli misfatti e furfanterie, ma sempre pronto a opporsi ai soprusi e all’insolenza. Dopo un’infanzia vissuta in Puglia con l’animo di un Lazarillo de Tormes tra parenti malvagi, preti ignoranti e monaci contrabbandieri di tabacco, il giovane Toma fuggì a Napoli dove conobbe quella società artistica dominata dalla personalità di Filippo Palizzi e Domenico Morelli. Accusato di cospirazione antiborbonica, fu prima arrestato e rinchiuso alla Vicaria e poi esiliato in un remoto paese del Matese. Ufficiale garibaldino, partecipò alla campagna militare del 1860 e alla lotta al brigantaggio. Quella straordinaria, irripetibile esperienza, in cui più volte affrontò la morte, raccontò attraverso scene di meraviglioso senso dell’avventura. Vagabondaggio e picarismo, unite a una composta e fiera rappresentazione della sofferenza, sono gli elementi di un’autobiografia che contribuisce a una fondata ricostruzione della vita di un tipico artista-ribelle. In fondo, così come Lazarillo, Toma potrebbe raccontarci "qualsiasi cosa, e ci piacerebbe".
Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788863200003
AutoreToma Gioacchino
EditoreMEPHITE
Data pubblicazione2008/02
CategoriaStoria, *Brigantaggio
Pagine107
Solo gli utenti registrati possono scrivere recensioni