Il Bestiario di Pietra Leccese tra Medioevo e Liberty

Marcucci Marosa
Dello stesso autore
Editore/Produttore: CONGEDO EDITORE
EAN: 9788867660582



pp. 256, 21x30 con 700 ill. in bn e a colori, cartonato con cofanetto
 
È soprattutto nel medioevo che si diffonde la pratica di redigere Bestiari, che non esprimevano affatto un interesse specifico per la componente zoologica, che anche prospettavano, ma invece spiegavano e proponevano esempi di fede religiosa, attraverso comparazioni tra il comportamento e la natura degli animali e quelli degli uomini. Anche nella descrizione delle bestie l’intento è quello di ricavarne il significato simbolico in versione mistico-teologica.
 
E il termine “bestia”, come spiega il Fisiologo latino Versio Bis, spetta propriamente a leoni, leopardi, volpi, tigri, lupi, scimmie, orsi, e altri animali che infieriscono con la bocca o gli artigli, non ai rettili. I Bestiari costituirono perciò uno strumento indispensabile per scultori, miniatori, pittori che venivano chiamati a decorare chiese, altari, palazzi, manoscritti. I Bestiari medievali traggono tutti origine dal Physiologus greco (II-III sec. d.C.). Ad esso si rifaranno tanto il Fisiologo latino del primo medioevo che quelli dell’età romanza, che ritroveremo poi, spogliati spesso del loro valore più ancestrale, ma non di quello allegorico, nell’Iconologia di Cesare Ripa, alle origini dei modelli dell’età barocca, e nel repertorio, oramai consueto e senza valore allegorico e didascalico ma solo decorativo, tra Otto e Novecento. 
 
Lungo tutto questo itinerario Marosa Marcucci indaga serratamente le facciate e gli interni dell’architettura leccese, quella che lei chiama “Civiltà della pietra leccese”, non per parlare di Riccardi o di Zimbalo, di Normanni o Angioini, ma di simboli, allegorie e reconditi significati nascosti nelle decorazioni, che dichiarano l’aspirazione dell’uomo a conoscere e interpretare la dimensione divina. Nel corso dei secoli infatti questo bisogno insopprimibile si è espresso attraverso la filosofia, la poesia, lo studio e la rappresentazione di pensieri esoterici e misteriosi che ancora oggi forniscono elementi di discussione e interpretazioni spesso arbitrarie e contraddittorie. (Antonio Cassiano)

Condividi
€ 35,00
increase decrease
Disponibilità: 1 (Disponibilità limitata)

pp. 256, 21x30 con 700 ill. in bn e a colori, cartonato con cofanetto
 
È soprattutto nel medioevo che si diffonde la pratica di redigere Bestiari, che non esprimevano affatto un interesse specifico per la componente zoologica, che anche prospettavano, ma invece spiegavano e proponevano esempi di fede religiosa, attraverso comparazioni tra il comportamento e la natura degli animali e quelli degli uomini. Anche nella descrizione delle bestie l’intento è quello di ricavarne il significato simbolico in versione mistico-teologica.
 
E il termine “bestia”, come spiega il Fisiologo latino Versio Bis, spetta propriamente a leoni, leopardi, volpi, tigri, lupi, scimmie, orsi, e altri animali che infieriscono con la bocca o gli artigli, non ai rettili. I Bestiari costituirono perciò uno strumento indispensabile per scultori, miniatori, pittori che venivano chiamati a decorare chiese, altari, palazzi, manoscritti. I Bestiari medievali traggono tutti origine dal Physiologus greco (II-III sec. d.C.). Ad esso si rifaranno tanto il Fisiologo latino del primo medioevo che quelli dell’età romanza, che ritroveremo poi, spogliati spesso del loro valore più ancestrale, ma non di quello allegorico, nell’Iconologia di Cesare Ripa, alle origini dei modelli dell’età barocca, e nel repertorio, oramai consueto e senza valore allegorico e didascalico ma solo decorativo, tra Otto e Novecento. 
 
Lungo tutto questo itinerario Marosa Marcucci indaga serratamente le facciate e gli interni dell’architettura leccese, quella che lei chiama “Civiltà della pietra leccese”, non per parlare di Riccardi o di Zimbalo, di Normanni o Angioini, ma di simboli, allegorie e reconditi significati nascosti nelle decorazioni, che dichiarano l’aspirazione dell’uomo a conoscere e interpretare la dimensione divina. Nel corso dei secoli infatti questo bisogno insopprimibile si è espresso attraverso la filosofia, la poesia, lo studio e la rappresentazione di pensieri esoterici e misteriosi che ancora oggi forniscono elementi di discussione e interpretazioni spesso arbitrarie e contraddittorie. (Antonio Cassiano)
Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788867660582
AutoreMarcucci Marosa
EditoreCONGEDO EDITORE
Data pubblicazione2013/12
CategoriaArchitettura & Urbanistica
Pagine231
Solo gli utenti registrati possono scrivere recensioni