pp.126 brossura
"Valutazione della depressione e del deterioramento cognitivo negli anziani"
Le svariate forme di sofferenza individuale e sociale dell'anziano, la frammentarietà degli interventi socio-assistenziali ad esso destinati, nonchè una carenza di studi per la valutazione della qualità e dell'efficacia degli interventi hanno contribuito alla crisi di credibilità e di identità che il settore dei Servizi ha attraversato nel corso degli ultimi anni, richiedendo una ben definita ed adeguata cultura di intervento in favore dell'anziano.
Questo lavoro ha mostrato - come atteso - che depressione e demenza spesso coesistono in un rapporto di un reciproco rafforzamento, a conferma dell'ipotesi, già scientificamente provata, che il potenziale cerebrale si deteriora non tanto per decadimento biologico quanto per interruzione dei flussi affettivi.
Sono numerosi, infatti, gli studi che dimostrano l'associazione tra miglioramento della qualità di vita e rallentamento dei processi di invecchiamento.
Per quanto riscontrato nel presente studio sperimentale, se è vero che il mantenimento cognitivo è strettamente condizionato dall'accettazione emotivo-affettiva e che la depressione senile può essere definita sia come una condizione reattiva sia come conseguenza diretta del decadimento biologico, la vera sfida per tutti i Servizi che operano nella relazione d'aiuto agli anziani consiste nel garantire un'assistenza efficace che risponda non soltanto ad esigenze di carattere sanitario, ma di varia natura (ivi comprese quelle di carattere affettivo assistenziale, tese ad assicurare il benessere plico-fisico e la qualità di vita dell'anziano stesso).