pp. 328:brossura 13x20cm
Viaggio, fuoriuscita dalla quotidianità, penitenza, approssimarsi al sacro, ma anche divertimento, incontro, scambio, liberazione... Il pellegrinaggio è tutte queste cose assieme e permette di evidenziare tanto i modelli di comportamento, quanto gli schemi di relazioni, abituali e straordinarie, che si stratificano nel tempo e che convivono nello spazio. In quest’opera Victor Turner - antropologo famoso anche da noi per le sue numerose pubblicazioni ("È indubbio che la conoscenza delle opere turneriane contribuisca alla dilatazione della nostra consapevolezza antropologica", afferma Luigi M. Lombardi Satriani nell’introduzione all’edizione italiana del volume) -, coadiuvato da Edith Furner, analizza la quantità e la qualità delle funzioni proprie dei pellegrinaggi, a partire da quelli storicamente più lontani per arrivare a quelli che mescolano credo, fede e religione alle più svariate occupazioni del tempo libero, così come avviene nell’era postindustriale e postmoderna, costruendo così un’opera essenziale con cui "è importante dialogare" anche in relazione al nostro presente: "Il nostro Paese - continua Lombardi Satriani -, del resto, non si sta preparando, pur tra polemiche è discussioni, a un Giubileo che vedrà milioni di pellegrini raggiungere Roma e altre nostre città, per soddisfare quella molteplicità dì esigenze che quest’opera dei Turner ha il merito di contribuire a focalizzare con maggiore chiarezza? Anche per questo, non mi sembra iniziativa trascurabile l’averla propasta al lettore italiano, perché, a partire dalle sollecitazioni in essa presenti, ci torniamo a interrogare sulla necessità di senso e di azioni tese all’assoluto che continuano a caratterizzare l’umano patire"