pp. 191, brossura
In questo suo terzo lavoro, Federico Fuortes accetta, a modo suo, la sfida del libro di cucina e, in un contesto narrativo godibile a prescindere dalle ricette, svela alcuni segreti della cucina aristocratica dell’Ottocento e del primo Novecento.
Una cucina gustosa e incredibilmente economica, che irride ogni cervellotico tentativo di suscitare stupore, come “La Darna di Merluzzo Croccante su Giardinetto di Riso Venere, Pompelmo e Melograno”.
Il libro è destinato in particolare a chi ha del tempo da dedicare ai fornelli, agli officianti di quel mangiar bene che, a detta dell’autore, “si può avere solo quando il cuoco ha finalmente raggiunto la pax culinaria e non si mette più ai fornelli per acchiappare o per dimostrare al mondo intero la sua grandissima figaccioneria, ma solo per preparare qualcosa di buono da
mangiare”.
Trentadue ricette – che danno origine ad altrettanti gustosi racconti – senza temi obbligati e senza nessuna rivisitazione o destrutturazione, accomunate solo da una raffinata ricerca del- l’unicità in ogni piatto, semplice o elaborato, noto o segreto.
Quella quotidiana unicità che Fuortes racconta di aver appreso dal Visconte Gustavo Leccafondi di Pesafumo e Stacciavento, emblematica figura di cuoco gentiluomo.