pp.104 A quanto pare il Jack Russell è un cane che va di moda: lo si vede al cinema, in televisione, nella pubblicità: piccolo, esuberante, vivace, intelligente. Però ci domandiamo: è un cane buono? A giudicare dal nostro eroe si direbbe di no. Certamente il nostro sedicente Carlitos, alias Charlie, è un Jack Russell particolare, è un po’ cattivello, anzi è proprio cattivo, è il Jack Russell più cattivo del mondo. Ne combina di tutti i colori, ha il ringhio facile ed è «politicamente scorretto». Cosa vuol dire? Vuol dire che detesta gli scoiattoli, i piccioni e tutti gli altri uccelli. Odia i gatti e perfino i veterinari. Parla malissimo dei suoi padroni, o, come dice lui, degli umani che lo accudiscono e «regolano i suoi conti»; non è tenero nemmeno con i suoi simili, i suoi «colleghi» cani. Insomma Charlie ha un brutto carattere, un vero e proprio caratteraccio. Malgrado tutto, però, è un tipo simpatico. Lo credereste? Forse perché, come tutti i cattivelli presuntuosi, in fondo è un po’ ingenuo e resta vittima delle sue stesse elucubrazioni. O forse perché le sue storie sono molto, molto divertenti.