pp.240 brossura
Sono nato una fredda mattina d'inverno, il 7 febbraio del 1940 in provincia di Lecce a Matino, poi residente a Paràbita. Le sole persone presenti furono: mia nonna materna e la levatrice. Altre, mia madre, non me ne menzionò, anche perché mio padre era altrove, sul fronte africano a guadagnarsi la "pagnotta".
Sono il terzogenito di sette figli, con l'eccezione di una sola femmina. Mio padre, anzi, dovrei dire "padre padrone", mi mandò a lavorare molto presto, appena iniziato il secondo anno di scuola chiamata "Avviamento Professionale" che equivaleva alla seconda media attuale, ove ci insegnavano, tra l'altro, a sarchiare il grano. Mi tolse dall'attenzione sui libri e mi mandò a lavorare da un capomastro muratore, all'età di 13 anni. E lavoro era enormemente pesante; a quei tempi non c'erano le gru; il lavoro veniva eseguito tutto sulle nostre povere spalle. Bisognava lavorare perché con quei pochi spiccioli mi dava il capomastro, dovevo pagare almeno la bombola del gas metano, diceva mio padre.
Stanco di quel pesante lavoro, cercai di intraprendere cento e uno altri mestieri. Ma con qualsiasi mestiere che cercavo di competere era inutile; la carestia e la fame toglievano la voglia per qualsiasi arte, o per qualsiasi lavoro. Crescendo, finalmente, si aprirono le porte dell'emigrazione. In Svizzera, nazione amica, trovai il benessere con il sacrificio e la perseveranza continua di lavori anche umilianti,ma non mi pentivo. I miei primi "gruzzolini" nel portamonete, mi rendevano euforico come non mai. In questa nazione trovai anche la donna della mia vita, la madre dei miei tre figli, due femmine ed un maschio. La sera, dopo la giornata di lavoro, mi veniva quasi sempre la voglia di scrivere. Da bambino, ricordavo che, alle elementari, ricevevo dei voti abbastanza interessanti, quando facevamo dei saggio degli svolgimenti sui temi che ci davano da fare. E fu uno dei «miei sogni nel cassetto" che cercai di realizzare.
"L'ascesa di un sogno americano" "... una bella storia d'amore letta in questi ultimi anni..." (Mi diceva il professore O. Villatora.) Questo è il primo romanzo che pubblico, altri tre sono nel cassetto; convinto che questo manoscritto, mi darà lo stimolo per pubblicarli tutti.
Il romanzo racconta la storia che si svolge sul nostro bellissimo castello medioevale di Paràbita. ( Il castello attuale è quello sulla copertina del romanzo. ) E' il sogno di un bambino seduto sul gradino della "ucciarìa" in piazza, di fronte al castello che, grazie all'aiuto dello zio prete...
Su questo manoscritto non mi prolungo oltre, anche perché penso siano i lettori a darmi una risposta in merito.