pp.76, brossura 14X22
La poesia di María Eloy-García nasconde tra i suoi versi un raro tesoro artistico. Le sue parole graffianti stridono con l’immaginario poetico tradizionale e trascinano con forza la poesia verso la dimensione dell’immanenza, rendendola dunque tangibile. Il suo messaggio ideologico si colloca in un piano domestico che coinvolge il pubblico lettore e lo invita a una riflessione ontologica e, allo stesso tempo, pragmatica. I versi si tingono, dunque, di colori surreali, senza mai distaccarsi dalla quotidianità che è il filo rosso di ogni suo componimento. Per queste ragioni, la sua opera è “carne viva”, una critica pungente non solo della società occidentale ma anche della stessa concezione di fare poesia. Tradurre il suo libro significa dare voce a una poesia frizzante e sperimentale, un capolavoro unico nel suo genere. [Angelo Nestore]